Patologie pediatriche, boom estivo: i consigli

Perugia, diversi accessi al pronto soccorso pediatrico del Santa Maria della Misericordia. Parla Susanna Esposito: «Ecco cosa fare»

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Nel periodo di Ferragosto il pronto soccorso pediatrico dell’azienda ospedaliera di Perugia ha lavorato a pieno ritmo, con una media di 30-40 visite al giorno riguardanti bambini di età inferiore ai 3 anni con infezioni cutanee, gastroenteriti e reazioni allergiche alle punture di insetto. Un numero di accessi che induce la responsabile della struttura complessa di pediatria, la professoressa Susanna Esposito, a fornire alcuni consigli ai genitori.

La professoressa Susanna Esposito

Virus e batteri ‘in agguato’ «È vero che estate vuol dire vacanze e desiderio di libertà – afferma – ma la stagione estiva può nascondere varie insidie per tutta la famiglia. Infezioni virali e batteriche sono all’ordine del giorno e per questo è importante saperle affrontare nel modo giusto. Dobbiamo ricordarci che virus e batteri non vanno in vacanza e durante l’estate, complici il caldo, il lago o le piscine e la vita all’aperto , il rischio di infezioni e malattie aumenta».

I rischi dell’estate «Una stagione completamente esente da patologie non esiste – aggiunge la responsabile della pediatria del Santa Maria della Misericordia -. Anche in estate, infatti, sebbene alcuni agenti eziologici come i virus influenzali, il virus respiratorio sinciziale e il Rhinovirus scompaiano quasi del tutto, altri agenti patogeni prendono il sopravvento: batteri, miceti e parassiti che sono tra i maggiori responsabili delle infezioni che colpiscono grandi e piccini nei mesi caldi. Sono necessari uno stile di vita sensato e l’ascolto dei consigli degli esperti per prevenire la maggior parte delle situazioni a rischio. Se la prevenzione dovesse invece fallire, l’adesione alle indicazioni e alla terapia prescritta dagli specialisti dà la possibilità di una gestione ottimale di ogni caso».

Le infezioni cutanee Nella nota diffusa dall’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Perugia, la professoressa Esposito è prodiga di informazioni che riguardano le più frequenti patologie, partendo da quelle cutanee: «L’impetigine è un’infezione batterica molto contagiosa che più comunemente colpisce i bambini. Gli agenti eziologici chiamati in causa sono solitamente lo Streptococcous beta-emolitico di gruppo A e più raramente lo Staphylococcousaureous. L’impetigine causa vescicole-bolle che si risolvono nel giro di 4-8 giorni. Nelle forme più lievi e superficiali è sufficiente un trattamento locale con antisettici per ammorbidire e rimuovere le squame crostose e l’uso di antibiotici topici da applicare 2-3 volte al giorno per almeno una settimana, dopo la scomparsa delle lesioni. Il trattamento antibiotico per via orale è necessario, invece, quando le lesioni sono più estese o profonde (piodermite diffusa) o se il bambino è immunodepresso: in questi casi il farmaco più indicato è l’amoxicillina + acido clavulanico che deve essere sempre prescritto dal pediatra».

Gastroenterite Altre patologie ricorrenti nel periodo estivo sono gastroenteriti, ‘diarrea del viaggiatore’ e intossicazioni alimentari. «La gastroenterite di origine infettiva dovuta a virus come il Rotavirus, Norovirus, Adenovirus e batteri come Escherichia coli, Salmonella, Shigella e Campylobacter (acquisiti più comunemente durante viaggi internazionali in Paesi endemici), rappresenta una causa importante di possibile disidratazione. Per compensare un’eventuale perdita di liquidi è importante la reidratazione per via orale. Vanno tuttavia evitate le bibite ad alto contenuto di zucchero come i succhi di frutta confezionati che potrebbero aggravare la diarrea. È raccomandabile non smettere di mangiare, meglio se leggero, in pasti piccoli e frazionati (ad esempio sei pasti al giorno). In generale, quando si viaggia in zone con scarse condizioni igieniche è importante bere solo acqua in bottiglia, non consumare verdure crude e frutta sbucciata, evitare sempre il ghiaccio. Se non si è certi della provenienza, consumare carne ben cotta evitando cibi potenzialmente a rischio come molluschi e mitili crudi. Per quanto riguarda l’igiene – aggiunge Susanna Esposito – non bisogna mai condividere tovaglioli, bicchieri, posate e stoviglie; lavare sempre bene le mani con acqua e sapone o un disinfettante a base di clorexidina dopo essere stati alla toilette e prima di mangiare o manipolare del cibo».

Intossicazioni alimentari D’estate sono piuttosto frequenti anche le intossicazioni alimentari: «In certe intossicazioni, come la salmonellosi, i batteri sono presenti tutto l’anno. Il veicolo principale è rappresentato da prodotti di origine animale quali uova o pollame e, occasionalmente, altri cibi come frutta, verdura, cereali oppure acqua, contaminati da animali infetti. Le intossicazioni da Staphyloccus aureus si manifestano entro 24-48 ore dall’assunzione di un alimento contaminato, con diarrea, vomito, dolori addominali. Raramente è presente febbre».

Punture d’insetto «Le punture di insetto, api e vespidi – chiarisce sul punto la professoressa Esposito – causano reazioni che variano da una semplice eruzione pomfoide ad un quadro di shock anafilattico che, sebbene raro, può mettere il soggetto in serio pericolo di vita. Altre punture di insetto, come ad esempio quelle delle zanzare, devono comunque essere tenute considerazione e prevenute attraverso norme igienico-comportamentali: evitare l’uscita nelle ore del tramonto, utilizzare indumenti che coprano braccia e gambe, proteggersi con zanzariere ed eventuali repellenti da azionare negli ambienti o da applicare sulla pelle. Nella maggior parte dei casi le reazioni sono: arrossamento, gonfiore nella zona della puntura, fastidio o dolore che si risolvono completamente in 5-10 giorni; febbre e sensazione di malessere, ma destinati a scomparire abbastanza rapidamente. In tutti questi casi è sufficiente una pomata a base di antistaminici e, se c’è febbre e molto dolore, un banale antifebbrile come paracetamolo o ibuprofene. I casi gravi, quelli con anafilassi, si presentano più comunemente dopo punture di api e vespe e si manifestano con un importante quadro cardiovascolare. In queste situazioni da definire straordinarie – conclude l’esperta dell’ospedale di Perugia – è fondamentale un intervento terapeutico tempestivo: la somministrazione di adrenalina, così come quella di ossigeno e di fluidi per via endovenosa e l’esecuzione di accurati esami di laboratorio».

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