Perseguita la moglie, ternano a giudizio

Terni: per mesi l’avrebbe minacciata, offesa e pedinata. Fino all’aggressione a colpi di coltello a cui la donna era sfuggita per miracolo

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Le avrebbe reso la vita impossibile, maltrattandola ripetutamente anche di fronte al figlio minore, offendendola, telefonandole ad ogni ora del giorno e della notte, facendola pedinare e, più direttamente, aggredendola a colpi di coltello. Come quella volta che la poveretta era stata costretta a rifugiarsi nell’auto per sfuggire alla violenza del marito che era arrivato al punto di trapassare la carrozzeria del mezzo con le violente coltellate inferte.

Il processo Tanti episodi avvenuti per la maggior parte nel 2010 e che sono finiti all’attenzione del tribunale di Terni, di fronte al giudice Rossana Taverna e al pm Cinzia Casciani. Imputato per maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori è un ternano di 48 anni e la moglie, coetanea, è parte offesa.

Le telefonate Innumerevoli e ripetute le telefonate cariche di offese e minacce finite all’attenzione degli inquirenti. Come quando la contattava solo per insinuare relazioni extra coniugali: «Stai scopando? Sei appagata? Tua madre ti ha coperto?». Decine di chiamate al giorno in cui, a volte, le diceva chiaro e tondo che l’avrebbe fatta fuori.

In casa le cose non è che andassero molto meglio: oltre a tagliare i fili del telefono, l’uomo avrebbe lasciato – come avvertimento – un coltello accanto al letto coniugale ma avrebbe anche distrutto le foto del figlio, danneggiato mobili ed elettrodomestici. A volte, invece, rimaneva ‘dietro le quinte’: come quando – sostiene l’accusa – la faceva chiamare da uno sconosciuto che si limitava ad un laconico «ti ammazzo». Un’escalation giunta fino all’aggressione a colpi di coltello a cui la donna era sfuggita per miracolo. L’ultima udienza del procedimento si è tenuta mercoledì mattina.

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