Chissà quante volte avrà maledetto il giorno in cui l’ha conosciuta: era il 2012 e da quell’incontro causale al bar con quella donna rumena, di almeno venti anni più giovane di lui – imprenditore 64enne in via di separazione e con i figli grandi – era nata una storia finita, poi, decisamente male.
Amore e rottura All’inizio sembrava filare via tutto liscio, poi però la situazione, per lui che cercava un rapporto tutt’altro che stabile e definito, aveva iniziato a farsi troppo pesante e pressante. Da qui la decisione di interrompere la relazione, con lei – che oggi ha 41 anni – che non l’aveva presa affatto bene.
Escalation La donna a quel punto aveva iniziato a pedinarlo, cercando di fargli terra bruciata intorno, ‘inventandosi’ investigatrice privata per capire chi e come frequentasse. Ma non era stata solo a guardare: fra telefonate e sms – ad ogni ora del giorno e della notte -, ‘irruzioni’ sulla sua pagina facebook, faccia a faccia conditi da parole tutt’altro che amichevoli, aveva reso la sua vita un inferno. Il putiferio però era scoppiato con l’ultimo ‘chiarimento’, datato settembre 2013 e finito semplicemente a pugni.
Il processo Da lì erano partite le denunce, incrociate, con la donna ora a giudizio per atti persecutori e lesioni personali. Il processo è in corso di fronte al giudice Rossana Taverna e al vpo Cinzia Casciani, con la donna difesa dall’avvocato Erika Brunori e l’imprenditore costituitosi parte civile attraverso l’avvocato Francesca Carcascio. La prossima udienza è stata fissata per il 22 febbraio del 2017, quando verranno sentiti i testi citati dall’accusa e dalla parte civile.
