Perugia, Chico Mendez: sono tutti infuriati

I residenti protestano per cemento e auto, l’ad di Percos, la società proprietaria, vorrebbe essere ringraziato per la riqualificazione dell’area ex Villa Nanni

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Un vero e proprio faccia a faccia, tra residenti e costruttore, quello che è andato in scena martedì mattina al parco Chico Mendez, a Perugia, davanti a quella che una volta era famosa come ‘Villa Nanni’ e, dopo anni di abbandono, ora è stata ripulita e sarà riconvertita dal privato che ha acquistato l’area. La parte antistante diventerà un centro direzionale, il nucleo della villa ancora non si sa cosa (si parla di un centro per anziani).

Chico Mendes, Perugia - dibattito comitatoLe paure dei residenti Il comitato di cittadini denuncia il rischio che il parco venga di fatto trasformato in un’area aperta al transito automobilistico, visto che il luogo sarà inevitabilmente frequentato dai clienti dei professionisti che affitteranno i locali commerciali. I proprietari assicurano che rispetteranno tutti i regolamenti e che l’accesso sarà delimitato da un cancello: «Entrerà solo chi dovrà usufruire dei servizi del centro – dicono – niente traffico né sosta selvaggia». Intanto la protesta continua: c’è una petizione online e sull’argomento è stata presentata un’interrogazione al Sindaco Romizi.

ANIMI AGITATI FRA CITTADINI E COSTRUTTORE (VIDEO)

Faccia a faccia Ad organizzare l’incontro di martedì mattina sono stati gli stessi cittadini che da anni frequentano il polmone verde nell’area tra via Cortonese e Madonna Alta e che, all’improvviso, hanno visto spuntare ruspe ed escavatori. Come spiegazione, solo un cartello, quello che dà l’avvio ai lavori. Proprio lì, al centro di un parco pubblico, uno stabile privato a uso commerciale.

Chico Mendes, Perugia - dibattito comitatoAnimi accesi Si poteva immaginare che i più esagitati fossero i cittadini e invece ad un certo punto, dopo che il confronto era andato avanti abbastanza pacificamente, a perdere le staffe è stato Antonello Sotgia, amministratore delegato di Percos, la società che ormai più di cinque anni fa ha ottenuto tutte le autorizzazioni per costruire l’edificio pagando un canone al Comune di Perugia e impegnandosi a ripulire e a riqualificare l’area, infestata di rifiuti e meta di sbandati, che provocavano danni e disagi anche ai frequentatori del parco e agli abitanti delle zone limitrofe. «Ho investito i miei soldi in questo progetto – ha detto – ho restituito una parte di parco al pubblico e mi disturba essere accusato di cementificare e fare speculazione». Il riferimento è ai 5mila metri quadrati di terreno che rientravano nella proprietà e che la Percos ha ripulito e messo a disposizione del pubblico, a scomputo dei lavori di realizzazione del Mc Donald’s poco distante. 

Chico Mendes, Perugia - cartello lavoriIl problema sono le auto C’era amianto, raccontano i residenti, che danno atto alla proprietà di aver rispettato gli impegni da questo punto di vista. «Ma il punto non è quello – spiegano i cittadini – ognuno, nella propria proprietà, fa quello che gli pare, ci mancherebbe. Il problema è che non bisognava autorizzare dei lavori per realizzare una struttura non in linea con il contesto. Il parco, inevitabilmente, sarà attraversato dalle auto che si recheranno nelle strutture in costruzione e smetterà di essere un’area verde». Insomma, oggetto degli strali è l’amministrazione comunale più che il privato: «Quando il vicesindaco è venuto ad inaugurare il restyling del Chico Mendez, qualche mese fa, non ci ha detto nulla – dichiarano gli abitanti – e ora, all’improvviso, le ruspe iniziano a scavare il terreno». All’incontro doveva partecipare anche un tecnico del Comune, che invece all’ultimo momento è venuto meno. Con la conseguenza che le spiegazioni ha dovuto darle la proprietà.

Chico Mendes, Perugia - ex macelleriaLa vicenda A risalire indietro nel tempo è emerso che le autorizzazioni a costruire sono state deliberate durante la precedente consiliatura e che, come da accordi con l’amministrazione, il privato si sarebbe dovuto sobbarcare i costi di riqualificazione del parco cosa che, negli ultimi anni, è stata effettivamente portata a termine. A interessarsi della questione è sceso in campo anche il consigliere del Pd Tommaso Bori, che all’incontro ha portato le delibere del 2012. Nel tempo si sono susseguite richieste di sgombero della zona, diventata luogo di ritrovo per traffici illeciti e di bivacco per balordi, nonché di azioni di bonifica per le tonnellate di rifiuti e eternit accumulate al suo interno. Alla fine, dopo complesse trattative, si è chiuso l’accordo con la proprietà per la permuta e la riconversione dell’area: altri 4.500 mq di verde pubblico e percorsi ciclopedonali con una nuova struttura socio-ricreativa aperta a tutti i cittadini e le famiglie della zona, insieme ad un progetto di riqualificazione per il privato proprietario dell’area.«Porterò la questione in consiglio comunale, perché il progetto di costruzione da parte del privato non è stato partecipato con la comunità» ha promesso Bori, mentre il faccia a faccia proseguiva e gli abitanti di Madonna Alta provavano a calmare l’amministratore delegato della Percos. C’è senza dubbio un problema di comunicazione attorno al parco, fin dal nome: Chico Mendes (così si chiamava l’ambientalista brasiliano ucciso nel 1988) trasformato via via, non si sa perché, in Chico Mendez, nome che compare (con la ‘Z’ finale) anche sul sito internet del Comune di Perugia.

Lo sfogo del costruttore «Non ce l’abbiamo con lei» ha provato a spiegare uno dei residenti mentre Sotgia replicava: «Io vorrei dei meriti, perché qui ci ho messo la faccia oltre che i soldi. Se non fosse stato per me questo posto restava in condizioni pietose per altri vent’anni. Io qui ho fatto un mutuo con la banca, pago diecimila euro al mese. Se non era per me il parco non era in queste condizioni, l’ho trasformato io in un parco». Evidentemente, però, nessuno dei residenti l’ha ringraziato. E l’ipotesi di veder sorgere un edificio proprio lì dove si incrociano le due stradine non asfaltate, non convince nessuno. «Ma come si può pensare di riqualificare un parco con nuovo cemento e macchine?» si chiedono i residenti decisi ad andare avanti e provare a impedire la realizzazione di questa nuova struttura.

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