Perugia: ecco Cult, studio e coworking

Accesso tramite app per la nuova aula studio ‘anomala’: un open lab aperto fino alle 4 del mattino in via Goldoni, dietro alla Stranieri

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Ingresso tramite app, venticinque posti a disposizione e apertura no stop fino alle quattro di mattina. E’ Cult, la nuova aula studio che è anche community hub, inaugurata a Perugia venerdì mattina.

L’inaugurazione

L’aula Molto più di un semplice luogo dove gli studenti possono cercare concentrazione e restare vigili sui libri senza distrazioni, l’aula è stata pensata come una vera e propria piattaforma per universitari, giovani innovatori e cittadini. Si trova in via Goldoni, alla spalle della sede dell’Università per Stranieri di Perugia, l’immobile di proprietà del comune ristrutturato grazie ai finanziamenti di Enel cuore onlus e con il sostegno della fondazione Cassa di Risparmio, ma anche grazie alla concessione della cooperativa Borgo Rete che aveva in gestione gli spazi.

L’aula studio

Coworking Il carattere innovativo del progetto favorirà – ed è questo l’auspicio – la presenza degli studenti nel cuore della città grazie alle sinergie messe in moto da più soggetti. Il piano superiore dell’immobile sarà interamente dedicato all’open lab dove studenti italiani e stranieri potranno interagire e confrontarsi. Al piano terra è invece presente un bar con prodotti a chilometri zero. Il luogo ospita principalmente l’aula studio per universitari, dove si farà formazione, ma dove ognuno potrà proporsi per portare nello spazio eventi, seminari, progetti. Infatti Cult vuole essere uno spazio polivalente ad assetto variabile, una piattaforma per la contaminazione tra saperi ed esperienze differenti anche grazie ai tantissimi partner e alle associazioni che hanno curato il progetto. 

Gli spazi interni

Aula anomala Cult si va ad aggiungere alle altre sei aule studio sparse per tutta Perugia.  Un’aula ‘anomala’, come l’ha definita il rettore Moriconi. «A Perugia, come in tutte le città universitarie, servono infatti spazi per dare opportunità ai giovani, – ha detto – soprattutto nei settori emergenti come la multimedialità. Oggi si va in questa direzione e lo si fa grazie ad una stretta collaborazione tra Comune, Università e Borgo Rete, un connubio che ha consentito di creare uno spazio nuovo che non avrà solo la vocazione di aula studio, ma che diventerà luogo per start-up, confronto ed occasioni di lavoro».

La presentazione ufficiale

L’Università, ha confermato il rettore, guarderà con attenzione e curiosità a questo primo esperimento perché non è escluso, infatti, che la soluzione possa essere proposta anche altrove. «Oggi si aggiunge un tassello – ha aggiunto anche l’assessore al marketing territoriale Michele Fioroni – e soprattutto prosegue una visione di città che è capace di integrare le sue forze istituzionali non solo nei progetti, ma anche nelle idee e nelle azioni». «Cult apre i battenti come spazio, ma anche come percorso – ha sottolineato Alberto Rossetti di Borgo Rete – perché sarà un’aula studio ‘anche’ per gli studenti universitari, ma soprattutto luogo di formazione, informazione e coworking collaborativo. Insomma un luogo di interazione per mettere insieme le idee, un luogo della comunità per il territorio e con il territorio».

 

 

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