Perugia, Gimo: «Comune tentenna»

Mobilità notturna, primo incontro ufficiale: spiragli per il progetto presentato dagli studenti con due linee e 100 giorni di servizio

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E’ ancora la mobilità notturna l’argomento che tiene banco a palazzo dei Priori. Lunedì mattina, infatti, c’è stato il tanto atteso nuovo summit in commissione trasporti con i rappresentanti degli studenti, Dario Sattarinia per l’Adisu e Martina Domina per l’università assieme a Sinistra universitaria – Udu Perugia e Altrascuola e con il Mobility Manager dell’Ateneo, Massimo L’Acquaniti.

Il consigliere Bori (Pd) con Martina Domina rappresentante degli studenti

In comune Un primo appuntamento ufficiale, in comune, dopo la fine della sperimentazione del servizio Gimo interamente finanziato dalla Regione Umbria, e dopo le polemiche dei giorni scorsi con il pressing degli universitari, sull’assessore alla mobilità del comune Cristiana Casaioli e il sindaco Romizi – assenti lunedì mattina – per riuscire a strappare una riconferma del servizio non solo grazie ai contributi regionali. «Gimo è stato un successo inaspettato per alcuni e atteso per noi – hanno ribadito i rappresentanti degli studenti – con oltre 500 biglietti venduti nel solo primo week end, mentre la media registrata è stata di 300 biglietti a sera nei tre mesi, a cui vanno sommati i tanti accessi di studenti e non solo che avevano già l’abbonamento per andare a scuola, all’università o al lavoro».

Gimo ecco il piano

Il piano per Gimo

Due linee Ma terminata la sperimentazione ora si prova a guardare al futuro. E finalmente gli studenti hanno presentato sul tavolo il nuovo progetto da mettere in pratica per l’autunno ormai vicino. Tra le proposte c’è quella che prevede non soltanto una tratta permanente notturna del servizio sperimentato fino allo scorso giugno, ma anche di rimodulare il percorso e le corse creando due linee circolari per intercettare da un lato le persone che vivono nella zona sud della città e dall’altro chi risiede nella zona nord. «Così si razionalizzano i costi, si migliora la frequenza e  si raddoppiano sia i territori attraversati che l’utenza servita grazie a due linee di mobilità notturna». La prima linea ‘circolare Gimo’, a doppio senso di marcia, prevede la stessa tratta sperimentata ma ampliata fino a comprendere anche il quartiere di San Marco, la periferia di Ellera e Olmo, l’asse Ponte della Pietra-Via Settevalli e il quartiere di Via dei Filosofi.

Il primo viaggio di Gimo

La seconda linea Un’altra tratta, la ‘circolare Gimo-Ponti’, a un solo senso, potrebbe invece congiungere l’asse dei principali quartieri periferici lungo la linea del Tevere, cioè Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi e Ponte Felcino, con Monteluce, l’acropoli e il quartiere di Piscille. Nel progetto presentato dalle associazioni studentesche e dai rappresentanti degli studenti le due linee viaggerebbero le notti di venerdì e sabato di quasi tutto l’anno, da aggiungere alle date, anche infrasettimanali, delle principali manifestazioni della città di Perugia come Umbria Jazz, Festival del giornalismo, Fiera dei Morti, Eurochocolate, Festival del Calcio, per un totale di circa 100 giorni di servizio l’anno.

La presentazione del progetto in commissione

I costi «La questione dei costi – è stato detto – non può e non deve essere una scusa, poiché molto contenuti grazie ad un’attenta pianificazione: il provider del servizio, Busitalia, ha stimato per un progetto come questo un costo tra i 100.000 e i 130.000 Euro per l’intero anno, cioè meno dello 0,03% del bilancio comunale. Inoltre la Regione Umbria, che ha già interamente finanziato la sperimentazione della mobilità notturna e stanziato per il trasporto pubblico del Comune di Perugia 7 milioni di euro pari ad un terzo dei fondi regionali totali da ripartire nei 92 comuni dell’Umbria, ha mostrato disponibilità a ragionare con l’amministrazione sul come sostenere il progetto di rilancio di Gimo». Grazie alla mozione presentata dai due consiglieri Pd in consiglio regionale Leonelli e Casciari, e approvata dall’assemblea, sono infatti previsti ulteriori stanziamenti di risorse per co-finanziare la mobilità notturna.

Nessuna scusa «Adesso non ci sono più alibi – conferma il consiglieri Pd Tommaso Bori – il Sindaco Romizi e la sua giunta ci devono dire cosa intendono fare: vedono il servizio come un investimento o come uno spreco?La nostra città è da sempre conosciuta nel mondo come pioniera nel settore della mobilità alternativa e all’avanguardia nelle scelte di trasporto pubblico. La mobilità notturna non è un costo, ma un servizio a cui Perugia, polo universitario, centro giovanile, città europea, non può sottrarsi». Intanto, dalla riunione, qualche segnale positivo di apertura sembra essere arrivato da parte di alcuni consiglieri di maggioranza, nonostante la posizione ufficiale resti sempre la stessa: la Regione deve contribuire di più nel settore dei trasporti. Per sapere se ‘Gimo’ partirà anche in autunno, dunque, bisognerà attendere ancora.

Gli studenti «La discussione, dopo la presentazione del progetto, si è concentrata quasi esclusivamente sul tema del finanziamento», si legge in una nota di Sinistra universitaria Udu Perugia e Rete degli studenti medi Perugia. «Fin da subito è risultato evidente, soprattutto dopo l’apertura della Regione sulle coperture, come non ci sia volontà politica di far ripartire il servizio da parte dell’amministrazione comunale, in particolare il sindaco Romizi. Questi infatti era assente, come anche l’assessore ai trasporti Casaioli all’audizione, dimostrando nei fatti di non avere interesse a trattare seriamente una questione che coinvolge l’intera città. Un’assenza strumentale, simile ad una fuga, volta a rimandare la decisione a data da destinarsi per boicottare il servizio e far fallire il progetto di una mobilità notturna a Perugia senza assumersene la responsabilità».

Nessun confronto Per Udu e rete degli studenti risulta soprattutto grave «la non volontà di confronto e di discussione da parte del sindaco Romizi, il cui silenzio su una tematica fondamentale per il futuro della città e del suo trasporto notturno rappresenta una mancanza ingiustificata. Non possiamo tollerare questo atteggiamento da chi dovrebbe lavorare per il bene comune dei cittadini e di chi vive quotidianamente la città invece di pensare al proprio tornaconto politico. Come Sinistra universitaria Udu Perugia e Rete degli studenti medi Perugia continueremo la nostra battaglia e manterremo alta l’attenzione sul tema fino a quando chi di dovere farà ciò che sono chiamati a fare».

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