Perugia, ‘guerra’ all’evasione della Tari

Scatterà nelle prossime settimane l’emissione di avvisi di accertamento per morosità per oltre 15 milioni di euro

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Scatterà nelle prossime settimane, da parte dell’Ufficio Tari di Gesenu, l’emissione di avvisi di accertamento per morosità per circa 15 milioni e 500 mila euro che interessano numerosi cittadini della provincia di Perugia. Ammontano a 6.466.312,27 euro gli accertamenti per morosità, relativi all’anno 2013 (riferiti a 14.582 utenze) e a 6.759.084,53 euro i solleciti di pagamento per la sola annualità 2017. È di 2 milioni e 800 mila euro quanto recuperato dalle 3.361 adesioni alla definizione agevolata per la Tari non versata negli anni 2014, 2015 e 2016, resa possibile la scorsa primavera, dopo che la giunta e il consiglio comunale di Perugia avevano approvato il regolamento nel febbraio 2018 (di cui il Comune, a oggi, ha incassato 1.033.876,64 euro).

Verso una maggiore equità fiscale

Sono alcuni dei dati ‘significativi’, raggiunti nel corso del 2018, volti al recupero della morosità e dell’evasione della tariffa per i rifiuti e derivanti dall’attività di controllo dell’ufficio Tari. Il quadro è stato fornito mercoledì mattina da Gesenu, nel corso di una conferenza stampa, cui hanno partecipato il presidente di Gesenu Wladimiro Di Nunzio, il dirigente Massimo Pera, il vicesindaco Urbano Barelli, l’assessore al bilancio Cristina Bertinelli, il dirigente del Comune di Perugia Vincenzo Piro e la responsabile ufficio Tari, Annalisa Maccarelli. «L’obiettivo delle attività di controllo è il raggiungimento di una maggiore equità fiscale, anche attraverso l’allargamento della base imponibile delle utenze stesse». Come ha tenuto a precisare il presidente De Nunzio, «non è un’azione impositiva o punitiva, al contrario risponde alla volontà di una maggiore equità».

Allargamento della base imponibile

La più immediata conseguenza derivante dal controllo effettuato in questo anno è stata – riferisce l’azienda – l’allargamento della base imponibile delle utenze, essenziale al fine di una maggiore equità fiscale. «Oggi – hanno detto i vertici Gesenu – le utenze risultano 84.368 (corrispondenti a una superficie complessiva di 12.642.636 mq), contro le 83.124 del 2017, le 83.316 del 2016, le 81.415 del 2015 e le 81.407 del 2014».

Quanto si paga

Anche dal punto di vista della tariffazione l’andamento del 2018 mostra come l’utenza domestica media abbia pagato un importo inferiore a quello corrisposto nel 2014. Per la Tari, una famiglia media (3 persone su 100 metri quadrati) paga oggi 353,34 euro, rispetto ai 359 euro del 2014 e del 2015 (nel 2016 la tariffa media per l’utenza domestica era di 322,07 euro e nel 2017 di 321,42 euro).

Negozi e uffici pagano di più

Un leggero aumento è stato, invece, registrato per le utenze non domestiche nello stesso periodo, passate dai 1.539,18 euro che un ufficio pagava nel 2014 (1.458,64 per un negozio e 811,15 per un magazzino) ai 1.660,23 euro nel 2018 (1.575,16 per un negozio e 874,94 per un magazzino). «L’impegno dell’ufficio Tari è quello di neutralizzare tale incremento, concentrando l’attività di accertamento soprattutto sulle utenze non domestiche e avviando una nuova collaborazione con gli uffici comunali che, da quest’anno, fanno compilare la denuncia Tari contestualmente alla Scia».

Istituito l’Urp della città compatta

Vista la complessità e il volume dell’attività, Gesenu ha migliorato l’organizzazione dell’ufficio, incrementando il numero delle risorse umane, investendo nella formazione delle stesse, creando uno specifico settore dedicato al recupero della morosità, istituendo l’U.R.P. della Città compatta.

L’attività dell’ufficio Tari, in cifre

Nel corso del 2018, l’ufficio Tari ha ricevuto più di 12.000 utenti, risposto a più di 19 mila telefonate, trattato oltre 23.000 pratiche. Il potenziamento dell’ufficio ha permesso di abbattere i tempi di attesa per gli utenti. Per quanto riguarda l’attività di implementazione della banca dati utenti con i dati catastali, questa è stata possibile anche grazie al recapito di questionari su base volontaria da parte degli utenti (10 mila), delle dichiarazioni ricevute allo sportello e dell’attività di accertamento diretta.

Azioni future

«Gli obiettivi per il futuro sono, per quanto riguarda la morosità, quello di effettuare l’invio dei solleciti entro il mese di gennaio dell’anno successivo a quello di competenza e procedere agli accertamenti per morosità entro il mese di dicembre dello stesso anno; per quanto concerne l’evasione, si continuerà sulla base dell’attività svolta nel 2018 al fine di individuare gli evasori ed allargare la base imponibile onde poter contenere le tariffe. Infine, con riferimento alla banca dati, si lavorerà per raggiungere la copertura totale, con il dato catastale per permettere il passaggio nel medio periodo alla tariffa puntuale».

La polemica del vicesindaco

«Oggi – ha sostenuto il vicesindaco – sopportiamo degli extracosti derivanti dal non funzionamento degli impianti e dal trasporto dei rifiuti altrove. A breve chiederemo un incontro con tutti i 24 Comuni del sub ambito 2, per discutere di tutte queste questioni aperte con la Regione».

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