Perugia, l’Avis ‘aperto’ Domenica delle Palme

Nuovo appello dell’associazione volontari sangue: il centro emotrasfusionale dell’ospedale ‘Silvestrini’ accoglie i donatori anche di domenica. A breve si raddoppia

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La Domenica delle Palme, 9 aprile, sarà possibile donare sangue presso l’ospedale ‘Silvestrini’ di Perugia. Lo ha comunicato l’Avis del capoluogo.

L’ingresso della sala donazioni

La domenica si raddoppia La necessità è ancora alta, per questo motivo l’associazione ha scelto di anticipare la donazione domenicale (che di solito è fissata per la terza domenica del mese, che ad aprile capita il giorno di Pasqua) anziché annullarla del tutto, anzi, per il futuro si sta studiando la possibilità di portare a due le domeniche mensili di apertura del centro trasfusionale: «È una cosa che ci chiedono in molti – dice a umbriaOn Fabrizio Rasimelli, presidente di Avis Perugia – perché evidentemente la domenica è più comodo organizzarsi per le donazioni. Per lo stesso motivo, pensiamo anche ad aperture pomeridiane, magari per donazioni particolari come quelle degli emocomponenti».

Emocomponenti Non tutti sanno infatti che il sangue donato non viene poi dato tal quale ad un ricevente, ma sempre diviso in emocomponenti (plasma, piastrine, globuli). E quando ci sono esigenze specifiche i donatori predisposti possono anche decidere di donare solo una parte del sangue: è un processo particolare, che non prevede prelievi ma il ‘filtraggio’ del proprio sangue, da cui vengono tolte solo le parti che servono ai fini della donazione e che sono più richieste in quel momento. Altro discorso poi per i gruppi sanguigni. «Come sempre – dice Rasimelli – le richieste maggiori sono per il sangue gruppo ‘zero’, il più prezioso perché può essere donato a tutti».

La sala donazioni

Come si dona Accettazione aperta dal lunedì al sabato (e la terza domenica del mese) dalle 8 alle 11, poi le donazioni continueranno anche oltre, ma dopo le 11 non è più possibile accedere, per consentire agli infermieri e ai medici di effettuare con la necessaria attenzione le procedure di preparazione alla donazione: compilato il questionario di autovalutazione (nel quale l’aspirante donatore dichiara patologie pregresse e stile di vita) c’è l’analisi dell’emocromo effettuata con un piccolo prelievo di sangue, per stabilire il gruppo sanguigno e valutare se il sangue può essere donato. Dopodiché il medico effettuerà una visita, che prevede anche la misurazione della pressione, per capire se la persona può donare. Se tutto sarà in regola si potrà poi accedere alla sala donazioni.

Il donatore, un supereroe

Il prelievo La donazione vera e propria, quella con l’ago in vena per intenderci, dura meno di dieci minuti. È allietata dalla musica di sottofondo e dalle materne attenzioni del personale ospedaliero e dei volontari Avis. Il donatore ha diritto ad una giornata di riposo dal lavoro e a una ricca colazione, offerta da Avis. Un modo per recuperare energie (soprattutto liquidi: importante bere prima e dopo) e per gratificare moralmente i donatori. Contrariamente a quanto si sia sempre pensato, non è vietato mangiare: concessa una leggera colazione, possibilmente senza esagerare con gli zuccheri.

Perché donare Il sangue salva vite umane. Serve nelle operazioni chirurgiche e al pronto soccorso in caso di incidenti. E poi viene utilizzato per le terapie di pazienti con patologie al sangue che hanno bisogno di trasfusioni. Solo al ‘Silvestrini’ ogni anno vengono lavorate ogni anno circa 40mila sacche di sangue. Per questo è importante donare e non solo in caso di emergenze, come quella del terremoto. «Abbiamo bisogno di donatori abituali – dice Rasimelli – che garantiscano un costante apporto di sangue. Come Avis Perugia abbiamo un obiettivo epocale, arrivare alle 9mila donazioni annue entro il 2020».

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