Perugia, M5S attacca su smog e mobilità

L’opposizione spara a zero sulla giunta Romizi: «Colpevoli di non aver mantenuto le promesse. Vogliamo risposte»

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di M.Lilla

Per come la vede il consigliere Cristina Rosetti del Movimento 5 Stelle, neanche i Re Magi riuscirebbero a trovare la grotta della natività del Presepe di piazza Novembre, per colpe altrui e per come viene gestita la mobilità nella nebbiosa condizione della Perugia che vive il giorno dell’Epifania.

Attacco frontale Era il 14 agosto del 2014, a due mesi dall’insediamento in consiglio comunale, il M5S cominciava a sollevare «i problemi eclatanti della città di Perugia e con una interrogazione alla Giunta – si legge in una nota – chiedevamo conto delle misure programmate e adottate per il risanamento della qualità dell’aria, così come disposto dal Piano». Argomenti urgenti che avrebbero dovuto essere stati risolti il prima possibile, dati i cambiamenti in atto e i disservizi che si vengono a creare. Ma il consigliere continua: «Chiedevamo anche conto di cosa si intendesse fare per la mobilità della città. Una delle politiche più complesse e urgenti da mettere in campo. L’incapacità tecnica e la mancanza di determinazione dell’assessore alla mobilità, designato dal sindaco Romizi, di fatto lasciavano in capo al dirigente Naldini, ‘inventore’ dei T-red, mobility manager, di una città che non attuava da anni un piano serio della mobilità, una politica difficilissima da gestire, ma determinante anche per lo sviluppo economico, oltre che per il benessere della popolazione».

Barelli primo colpevole Per il Movimento 5 Stelle, «la maggiore colpa di tutto questo non far nulla – continua la nota – sta nella figura del vicesindaco Urbano Barelli, ex presidente di Italia Nostra, in campagna elettorale sempre critico verso le politiche della mobilità e sulla qualità dell’aria della città. Per lui, invece, la qualità dell’aria è migliorata, così ha detto nei giorni in cui eravamo sotto attacco delle polveri sottili. Alla nostra interrogazione, che mirava a conoscere le misure adottate e da adottarsi, la Giunta replicava di fatto non rispondendo. Nessuna strategia, nessun piano. E non ci sembra che a un anno e mezzo da quella nostra interrogazione qualcosa sia cambiato. Allora inoltriamo, di nuovo, la medesima interrogazione. Vediamo un po’ se questa volta la Giunta saprà rispondere. Altrimenti, cari assessori, Casaioli e Barelli, meglio dimettersi».

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