Perugia, mense: «Comune in ritardo»

Le associazioni e i comitati dei genitori sollecitano il Comune perché si arrivi in fretta all’aggiudicazione della gara. «Il nuovo servizio doveva partire i primi di aprile»

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Il ‘caso mense’ a Perugia non è ancora del tutto chiuso. Le associazioni e i comitati dei genitori, che dal 2015 si battono per ottenere una nuova gara per l’assegnazione del servizio, tornano a farsi sentire contro il Comune. Questa volta colpevole, secondo loro, di essere «in estremo ritardo» per l’aggiudicazione della nuova gara che sarebbe dovuta avvenire prima di Pasqua, ma della quale ancora non è stato reso noto il vincitore.

Le tappe Le battaglie tra genitori e Comune, per ottenere la nuova gara per l’assegnazione del servizio – che prevedesse più coinvolgimento per mamme e papà nella scelta degli alimenti e prodotti di qualità migliore – erano finite a dicembre con l’uscita del nuovo bando, in cui l’amministrazione aveva accolto le richieste. Il bando è uscito, la gara si è conclusa ed ora l’ufficio Contratti del Comune sta verificando il possesso di alcuni requisiti da parte del vincitore.

Ritardi Ed è proprio qui il problema. L’aggiudicazione provvisoria c’è stata il 2 marzo e, in occasione della firma del Protocollo d’Intesa avvenuta il 30 marzo, ai genitori era stato detto che il servizio del nuovo gestore sarebbe partito prima di Pasqua, ma questo non è accaduto. «Non si sa perché – spiega Alessandra Bircolotti, mamma e avvocato che rappresenta i comitati  – nei due mesi che sono trascorsi avrebbero dovuto concludere le verifiche. Finché non le fanno non possiamo avere la certezza di chi sia l’aggiudicatario. Se questa fase la protraggono per mesi rischiamo che il nuovo servizio inizi a settembre, che è troppo tardi».  

L’incontro del 30 marzo

Prima si conclude, meglio è I genitori quindi scalpitano perché il nuovo servizio possa partire entro la fine dell’anno scolastico corrente e chiedano al sindaco Andrea Romizi che solleciti gli uffici per poter arrivare, il prima possibile, all’aggiudicazione della gara. Visto che le scuole dell’infanzia chiudono il 30 di giugno, infatti, vorrebbero utilizzare questo poco tempo rimasto per organizzarsi con il nuovo gestore, oltre che per verificare che vengano introdotti gli alimenti con le nuove caratteristiche. «Prima si inizia e meglio è – ripete l’avvocato Bircolotti – anche se si trattasse solo di un mese. Ci aspettiamo che il gestore abbia fatto un’offerta che preveda il coinvolgimento dei genitori perché la disciplina di gara stessa lo prevedeva e attribuiva un punteggio a chi avesse apportato migliorie anche dal punto di vista della partecipazione». Ma anche di questo non si avrà alcuna certezza fino a quando non sarà possibile consultare i documenti. E cioè dopo l’aggiudicazione definitiva.

Vecchio gestore Per ora, nelle scuole pubbliche (primarie a tempo prolungato e dell’infanzia) gestite dal comune di Perugia, a cucinare è ancora il precedente gestore, al quale sono state concesse più proroghe in attesa della gara, l’ultima delle quali è scaduta ad aprile. «Le caratteristiche degli alimenti sono diverse e di qualità inferiore – secondo i genitori – rispetto a quelle delle derrate che saranno introdotte con la nuova gara». E dopo la lunga battaglia per ottenere un cambiamento, non sono disposti ad aspettare ancora.

I criteri del bando La nuova gara, in accoglimento delle richieste dei genitori nel corso del 2016, ha previsto miglioramenti della qualità delle derrate, con concrete possibilità per gli stessi di incidere sulle scelte dei fornitori e di finanziamento della didattica. Questo nell’ottica della partecipazione, con una formula organizzativa che vede i genitori protagonisti nel servizio di refezione. «Il ruolo attivo dei genitori – continua Bircolotti – dovrà essere definito con la ‘Carta dei servizi’ che è in fase di discussione, ma per il momento ci interessa che il gestore abbia previsto un sistema di partecipazione».

Le migliorie negli alimenti Quanto alla qualità degli alimenti, invece, i genitori nel 2015 inviarono al Comune un documento in cui misero a confronto i criteri e le caratteristiche degli alimenti imposti al gestore nel 2011 e quelli richiesti nel 2015. Fu messo in evidenza un sensibile peggioramento e fu chiesto di introdurre una serie di migliorie, poi accettate dal Comune nel nuovo bando, con l’introduzione di alimenti di alta qualità, cibi biologici, ogm free, senza grassi vegetali idrogenati e conservanti.

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