Perugia nella nebbia, poetica domenica

In genere i banchi si fermano a mezza altezza, ma questa volta hanno coperto tutto il capoluogo, dai ponti alla vetta della collina

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di P.C.

San Martino è passato da un po’ ma la poesia de ‘La nebbia agli irti colli’ resta anche nei giorni a seguire. Domenica mattina la città di Perugia si è svegliata avvolta da una fitta coltre, che abbracciava morbidamente il centro storico per scender giù fino ai quartieri periferici.

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Passeggiata sfumata Contrariamente al solito la nebbia partiva dalle vallate per arrivare fino alla centralissima piazza IV novembre, senza soluzione di continuità, ammantando di mistero la cattedrale di San Lorenzo, la fontana, l’albero di Natale a forma di pandoro già installato in piazza, sfumando i contorni delle persone che passeggiavano accanto alla ‘giostrina’ e fra le bancarelle dei mercatini.

Dai Ponti alla Trinità In genere i banchi si fermano a metà strada, fra Piscille e Prepo, lasciando libero il centro, tanto che, avendo la pazienza di salire su fino al Colle della Trinità, era possibile osservare dall’alto il mare di nebbia. Domenica no. Domenica era tutta la città ad essere avvolta. Fisiologica conseguenza delle temperature mediamente alte dopo le piogge dei giorni scorsi. L’effetto straniante è durato lo spazio di un mattino: dopo pranzo la nebbia si è diradata e per tutto il pomeriggio è stato possibile passeggiare per corso Vannucci riuscendo ad arrivare, con lo sguardo, da un punto all’altro della ‘vasca’.

 

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