Perugia, russo e centro tiroide ‘a braccetto’

‘S. Maria della Misericordia’, georgiana operata con tecnica laser per l’asportazione di un nodulo. Verso la traduzione in cirillico

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Un ‘successo georgiano’ per l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Una donna georgiana di 42 anni, Olga, si  è sottoposta con successo ad un trattamento laser per l’asportazione di un nodulo della tiroide. Il professor Pierpaolo De Feo, direttore di uno dei pochi centri in Italia e nel mondo dove c’è questa tecnica che permette di evitare l’intervento chirurgico per l’asportazione della tiroide, pensa ora ad un ulteriore passo in avanti: la traduzione in cirillico della tecnica.

Traduzione e pazienti «Professor De Feo, penso che molti pazienti russi verranno a farsi curare a Perugia se troveranno le informazioni sulla vostra tecnica laser tradotte in cirillico». Il commento al termine dell’operazione è di Maria, la sorella di Olga: «Il nodulo era lungo 7 centimetri e lo abbiamo trattato con il laser per tutta la sua lunghezza», spiega il prof. De Feo, che pensa ora all’innovazione linguistica. La giovane mamma dell’Est sarà controllata tra una settimana prima del rientro in Georgia, solamente per «una visita per verificare la bontà del trattamento».

Tecnologie avanzate «La soddisfazione dei nostri pazienti – le parole del dottor Giovanni Gambelunghe, dirigente medico del centro che  svolge una intensa attività nella cura delle più diverse patologie della tiroide – è anche la nostra, a presiedere dal paese di provenienza. Ci inorgoglisce il fatto che la nostra piccola Umbria offra ai pazienti competenze assistenziali e  tecnologie avanzate superiore – conclude Gambelunghe – a quella di molte regioni italiane e paesi esteri».

Nuovo intervento Sempre martedì è stato sottoposto ad intervento di laser terapia un uomo di 45 anni della provincia di Venezia, che già un anno fa aveva tratto giovamento dalla parziale riduzione di un modulo di 9 centimetri, che, come specifica De Feo, «aveva garantito la funzionalità della ghiandola per il 40%, ed ora con il secondo trattamento è stato completata l’attività di distruzione del nodulo con piena ripresa della attività dell’origano».

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