Perugia, scoperta maxi evasione da 34 milioni

In azione i funzionari dell’Agenzia dogane e monopoli: contestazione per l’Iva a società romana coinvolta in frode ‘carosello’ legata a prodotti petroliferi

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Una maxi evasione dell’Iva da 34 milioni di euro. A scoprirla sono stati i funzionari dell’Agenzia dogane e monopoli di Perugia e riguarda una società romana coinvolta in una frode ‘carosello’ nel settore dei prodotti petroliferi provenienti dall’Europa dell’est.

Il modus operandi

L’evasione permetteva di immettere sul mercato il carburante a prezzi più competitivi. I funzionari sono stati in grado di ricostruire l’intera filiera per i luoghi di transito e di stoccaggio del prodotto: numerose le società ‘cartiere’ utili alla frode per i vari passaggi commerciali fino alla destinazione, Umbria compresa. In definitiva la società tra il 2015 e il 2018 – oltre ad aver operato nel settore carburanti – ha commercializzato anche autovetture, gasolio, articoli per la casa, alimentati, prodotti elettronici: tutto con Iva e altre imposte evase.

Il volume d’affari

Il prodotto petrolifero veniva procurato sul mercato unionale, mentre per le altre merci la società si approvvigionava da fornitori nazionali: così facendo riusciva ad evitare l’anticipo dell’Iva al fornitore, vantando in modo illegittimo lo status di ‘esportatore abituale’, vale a dire la qualifica attribuita solo a coloro che nell’anno precedente – sottolinea l’Agenzia – hanno effettuato cessioni comunitarie o all’esportazione per un valore almeno pari al 10% del volume d’affari. La frode è costituita dall’Iva incassata con la successiva rivendita e non versata all’Erario.

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