Perugia, unanimità nel Pd su Giuliano Giubilei

Venerdì sera assemblea serale per il Partito Democratico in un hotel di Ponte San Giovanni. Ora la palla passa al resto della coalizione

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di P.C.

Lavori in corso a Ponte San Giovanni. E non solo in accezione metaforica. Gli stati generali del Pd perugino sono convocati in un albergo alla periferia del capoluogo mentre tutto intorno ci sono i mezzi dell’azienda che sta effettuando le bitumature.

Il lavoro del segretario

Uno strato nuovo sulle strade, uno strato nuovo sul partito, grazie al segretario Paolo Polinori cui tutta l’assemblea riconosce il merito di aver fatto in bel lavoro di ricucitura: complimenti anche dai ‘cardinali’, come vengono definiti nel corso della serata Bocci, Cernicchi, Bartolini, Guasticchi e gli altri ‘vecchi’, presenti alla riunione e anche loro convintamente a supporto del nome di Giuliano Giubilei, che nella sala non c’è ma è come se ci fosse, visto che si parla sempre di lui. Per non fare altri errori, dopo la fuga in avanti contestata dagli alleati nel comunicato dell’altro giorno, tutti sono molto cauti e non parlano ancora di candidatura. Mancano due passaggi: la convergenza degli altri alleati al tavolo di coalizione e l’accettazione formale di Giubilei. Due passaggi che, ad oggi, appaiono una pura formalità. Ma non si sa mai.

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Niente primarie

La notizia certa – e su questo non ci piove – è che né in ambito di coalizione né all’interno del partito è emersa la volontà di primarie: il nome sarà scelto e legittimato nel corso delle tante riunioni che si susseguiranno nei prossimi giorni. Riunioni pubbliche e riunioni private. Già nei prossimi giorni si dovrebbero rivedere con Civica Popolare, Mdp-articolo 1, Radicali Perugia e Socialisti italiani. Poi a novembre, nuovo appuntamento sul territorio, a Ponte San Giovanni, per ascoltare la base. Anche se, alla fine, il nome c’è già. Ed è improbabile che su questo la base possa far cambiare idea al vertice.

Non è un politico

Come cambiano i tempi. Quello che una volta era un difetto (e cioè che il candidato non fosse un politico) ora viene considerato un punto a favore. E da questo punto di vista Giubilei parte favorito: è un esponente della società civile, ma non uno qualunque – dicono in assemblea – è uno che è partito da Perugia e si è fatto valere in Italia, un figlio di cui andare orgogliosi. Certo, attorno a lui bisognerà costruire una rete – di protezione e di relazioni – perché se non sei abituato a fare politica non è che puoi inventartelo da un giorno all’altro. Poco significativo, secondo i vertici del Pd, anche il fatto che il vicedirettore del Tg non sia poi un profondo conoscitore della città, per usare un eufemismo. E fra i delegati si racconta l’episodio famoso di quel sindaco che per mezz’ora fu chiamato a confrontarsi su un quartiere di Roma che in realtà non esiste.

Si stringono le fila

La campagna elettorale è cominciata, si urla dall’aula. Bisogna svegliarsi e cominciare a battere il territorio perché – ne sono sicuri i Dem – la scelta di Giubilei ha spiazzato la maggioranza e bisogna assolutamente approfittare di questo piccolo vantaggio. Intanto Romizi deve sciogliere il nodo Lega – e non sarà facile per lui – quindi potrebbe arrivare alla campagna elettorale col fiato corto.

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