Perugina, Cae Nestlé: «Nessuna schiarita»

Bocche cucite dopo la riunione in Svizzera. Ex dirigenti da Catiuscia Marini il prossimo 1 dicembre per illustrare il progetto della cooperativa

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La luce in fondo al tunnel non c’è. Si esce con più dubbi che certezze dalla riunione del Coordinamento aziendale europeo in Svizzera che è terminata martedì sul futuro della Perugina.

Il volantino apparso in Svizzera

Il Cae Erano tutti riuniti a Losanna, al centro ricerche di Nestlé, assieme all’azienda, c’erano anche i sindacati. Nessuna dichiarazione ufficiale, ma l’amaro in bocca resta perché la questione assume contorni sempre più fumosi. Neanche una discussione specifica sul destino dello stabilimento di San Sisto, ma un quadro generico che vede la Nestlé in crescita del 2,4% e l’Italia dell’1,6% sono le voci che commentano, a margine, dopo la fine della riunione. Da quanto si apprende, in Svizzera si è discusso del settore dolciario, del cioccolato, un settore in cui Nestlé vorrebbe fare il salto, in dieci anni, da 3 a 4 miliardi di franchi svizzeri. Mancano, però, le strategie, secondo chi a quella riunione c’è stato.

Nessuna riorganizzazione del settore in vista. Quanto, piuttosto, nuove prospettive che vedrebbero, da qui ai prossimi mesi, una contestualizzazione europea, piuttosto che italiana, dei vari settori. Saranno le ‘business unit’ a delineare le strategie di settore. E sulla Perugina? Poco e male, si direbbe, nonostante dai dirigenti a capo del personale siano emerse aperture sugli ammortizzatori sociali, punto fermo per i sindacati. «La questione ‘politica’ – commentano, il giorno dopo – è che ancora Nestlé non è pronta per presentare un vero piano di riorganizzazione delle fabbriche europee. E’ stata ribadita però la centralità dell’accordo del 2016 che vede nel Bacio un prodotto strategico».

I vecchi cioccolatini Perugina

Ferrero? Per il momento, dunque, sono finiti gli appuntamenti ufficiali. Le voci si rincorrono, come quella che vorrebbe, nuovamente, la Ferrero interessata al settore confectionary di Nestlé. E l’unica proposta avanzata, quella di workerks buyout ideata da alcuni ex dirigenti oggi in pensione che farà la prima uscita ufficiale venerdì 1 dicembre. Gli ex quadri della Perugina saranno ricevuti dalla presidente della Regione Catiuscia Marini, a cui illustreranno il progetto per realizzare una cooperativa ‘parallela’ che assorba parte degli esuberi e produca tutti quei cioccolatini messi fuori produzione dalla multinazionale svizzera nel corso degli anni. Incontro interlocutorio e anticipatorio in vista del ‘grande debutto’ al Mise il 5 dicembre.

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