Petrucci e la Ducati: «Sogno moto ufficiale»

Domenica via ai test ufficiali in Malesia, c’è la Gp18 Il pilota di Terni: «Al 99% ultimo anno con Pramac Racing. Sono pronto per la factory, ma devo meritarla»

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Meno di ventiquattro ore e per Danilo Petrucci sarà tempo di scendere in pista. Il 27enne pilota ternano riparte dalla Malesia, circuito di Sepang, dopo aver ottenuto la miglior performance della carriera – a livello di punti complessivi – nel 2017: in Asia, a partire da domenica, i primi test ufficiali del 2018. Ad attendere il centauro umbro la Gp18: «Al 99% sarà il mio ultimo anno in Pramac, resta il sogno di entrare nel team ufficiale».

Il podio a Misano (foto Octo Telematics)

Bene in Pramac: «Pronto per la factory» Petrucci ha concesso un’intervista al portale specializzato gpone.com a poche ora dal test ufficiale in terra malese. Realismo e ambizione nelle sue parole: «Ho un opzione – spiega sulla Pramac e il sogno di proseguire sotto l’ala Ducati – per il team ufficiale, che da sempre rappresenta il mio sogno. Qualora non dovessi riuscirci, dovrò guardarmi attorno, cercando di essere il più veloce possibile in pista. Penso di essere pronto per la factory, ma devo meritarla. Purtroppo non sono io a decidere. Ducati si prenderà le prime tre gare di questo campionato, mentre io dovrò dimostrare di essere competitivo». In tre anni alla Pramac il ternano ha messo in fila 5 podi (uno nel 2015 e quattro nel 2017), 28 top ten su 51 gare (Argentina, Stati Uniti, Spagna out) e 312 punti in totale.

Petrucci sul podio ad Assen (foto Danilo Petrucci)

Il test Si riparte da Sepang: « Devo dire – ha proseguito Petrucci – che visti i tanti impegni, quest’anno l’inverno è stato meno lungo del previsto. In questo secondo test mi concentrerò sul mio stile di guida, cercando di essere più dolce per quanto riguarda l’accelerazione con queste gomme abbiamo visto che in certe situazioni si può far scorrere facilmente la moto, mentre in altre diventa più complicato. Molto dipende dall’asfalto, ma allo stesso tempo dallo stile del pilota. Io sono un pilota aggressivo e a volte fatico – ha ammesso – con queste Michelin devo infatti essere più dolce, cercando di salvaguardare gli pneumatici e mettendo da parte l’istinto. A volte purtroppo non è così naturale, di conseguenza dovremo lavorare verso questa direzione».

La Gp18 Infine un accenno alla nuova moto per tentare di migliorare lo score del 2017: «Loro – si riferisce a Casey Stoner e Michele Pirro, collaudatori – mi hanno detto che è più facile e meno fisica, anche se non sono andati più di tanto nel dettaglio. Ovviamente la moto può essere bella, veloce, facile, l’unica cosa che conta poi è il cronometro». Per lui invece un breve debutto nei test privati di Jerez de la Frontera, con tanto di caduta.

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