‘Piacere barbecue’: tanta fila e niente cena

Perugia, un sabato sera in coda al percorso verde: «Dis-piacere barbecue. Dopo 2 ore di fila – è il racconto – era finito tutto: ci siamo fatti ridare i soldi»

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Una ne fa cento ne pensa. Complici le belle e lunghe giornate e il successo di alcune iniziative in piazza con tanto di grigliate, da qualche anno il patron di Eurochocolate Guarducci ha allargato i suoi interessi ben oltre il cioccolato e ben oltre gli stand di corso Vannucci.

Gente in fila alla cassa

L’evento A Pian di Massiano, ad esempio, fino al 25 giugno va in scena Piacere barbecue, la quinta edizione della manifestazione che celebra la grigliata mista. Degustazioni, cooking show, area ristorante e poi, ancora, merchandising, convegni e laboratori a tema. Tra i mille appuntamenti con gli chef e gli stand riservati agli sponsor, però, è anche possibile acquistare direttamente all’’emporio del fresco’ carne, pesce e verdura per poi recarsi nell’area fai da te e farsi da soli la propria grigliata. «Perché non farlo nel proprio giardino, allora?» è la domanda che nel week end si sono fatti alcuni degli avventori.

File e lunghe code «Più che piacere barbecue, è stato dispiacere barbecue» racconta un gruppo di amici che, per trascorrere un sabato sera diverso, aveva deciso di cenare fuori dal centro storico di Perugia e regalarsi una bella grigliata mista a Pian di Massiano. Peccato, però, che dopo interminabili file nessuno è riuscito a mangiare. «Siamo stati al Percorso verde dalle 20 fino a oltre le 22 e, a eccezione delle file fatte per ritirare gli scontrini, non è stato possibile fare altro. Una disorganizzazione mai vista» raccontano. Già perché la manifestazione è pensata per soddisfare un po’ i desideri di tutti, solo che chi vuole mangiare una tagliata deve fare la fila davanti al bancone apposito, mentre chi desidera mangiare pesce deve fare la fila da un’altra parte. Così anche per prendere le bevande, la fila è ancora diversa.

La manifestazione a Pian di Massiano

Senza cena «Praticamente ognuno di noi ha fatto due ore di fila in posti diversi – racconta Silvia – per poi sentirci dire, alle dieci di sera, che erano finite le tagliate e, volendo, ci avrebbero fatto mangiare un altro tipo di carne che aveva un prezzo ben diverso rispetto a quanto ordinato». Stanchi e stufi di rimanere in fila e a bocca asciutta, il gruppetto ha notato che c’erano altre persone rimaste senza cena e che in molti stavano chiedendo il rimborso. «Anche noi abbiamo deciso di farci rendere i soldi – spiegano – e col senno di poi la grigliata ce la potevamo fare tranquillamente a casa».

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