Perugia, Nestlè si sfila dalle Logge di Braccio

La multinazionale conferma le voci: qualsiasi cosa nascerà accanto alla Cattedrale non avrà il brand Perugina. E intanto il progetto non fa passi in avanti

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È sceso il silenzio sul progetto di realizzazione di un bar cioccolateria sotto le logge della Cattedrale di Perugia – le famose Logge di Braccio – da parte della società Gioform di Eugenio Guarducci, il patron di Eurochocolate. Abbiamo provato a saperne di più, contattando tutti gli attori ufficialmente coinvolti: Chiesa, Comune, Soprintendenza, Gioform. Ma tutti si sono trincerati dietro il ‘no comment’. Ha parlato solo la Nestlé, confermando quanto si sospettava da tempo: qualsiasi cosa nascerà sotto le Logge non sarà a marchio Perugina, come invece era stato detto nella prima fase.

Il negozio di fiori sotto le Logge

Interesse pubblico Che sia questo il motivo per cui l’esercizio commerciale non abbia ancora aperto non è dato saperlo. Di certo, l’interesse pubblico è legittimo: non è un esercizio commerciale come gli altri. Ne aprono e ne chiudono ogni mese a Perugia (e non meriterebbero, magari, tutta l’attenzione giornalistica che hanno), ma la cioccolateria delle Logge è ben altra cosa. Innanzitutto perché il progetto prevedeva la riqualificazione dell’area a ridosso della Cattedrale (che è stata effettuata, come previsto); poi perché il promotore è Guarducci, personaggio che sa dare enfasi alle sue iniziative commerciali; inoltre perché l’iniziativa è stata subito sposata dall’amministrazione comunale, che pur non essendo direttamente coinvolta (salvo le richieste tecniche agli uffici) ha aderito con trasporto alle presentazioni; infine perché non appena si cominciò a parlarne, ci fu una immediata levata di scudi da parte di associazioni e partiti politici, che lamentavano l’occupazione (con i famigerati tavolini) di un luogo tradizionalmente ‘pubblico’.

Un anno di polemiche Inutile ripercorrere la polemica ed esporre le varie tesi, già ampiamente discusse. Sul tema si sono espressi un po’ tutti. Va solo ricordato che le Logge sono di proprietà del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo e già ospitavano in passato esercizi commerciali: un negozio di fiori e un outlet sportivo i più recenti. Lo scontro non è quindi tra ‘sacro’ e ‘profano’. Del resto, anche gli altri negozi che affacciano su quel lato della piazza (e giù lungo via Maestà delle Volte) pagano l’affitto alla Curia (lato sinistro, fra questi il Chocostore) o alla Cattedrale (lato destro) senza che ciò abbia mai suscitato particolari reazioni. Del resto – è la tesi della Curia – quei soldi servono alle tradizionali attività benefiche e al mantenimento della Cattedrale. Ricordiamo solo che la conferenza stampa di presentazione del progetto, più che per l’iniziativa in sé, fece notizia per le proteste di ‘Umbria Grida Terra’ e per il battibecco fra Giovanni Cenci e Michele Fioroni, su argomenti non legati alle Logge.

LOGGE DI BRACCIO: LA CRONISTORIA

La presentazione dei lavori

L’inaugurazione Più volte annunciata – in modo ufficiale o ufficioso – l’inaugurazione è stata ripetutamente rinviata nell’ultimo anno, senza che venisse fornita una motivazione ufficiale. Prima si parlava di un’apertura straordinaria delle Logge per la prima edizione di Perugia 1416 , nell’estate 2016, con apertura del negozio poi per il 20 giugno (data simbolica per Perugia). Poi del 10 agosto, giorno di San Lorenzo, patrono di Perugia. Poi ancora si pensò ad una apertura in concomitanza di Eurochocolate. Perché tutti questi rinvii? Nessuno ha voluto spiegarlo ufficialmente. E questo era comprensibile. Ma la cosa più strana è che nemmeno in modo informale siamo riusciti ad avere informazioni. Riserbo più totale. Possiamo quindi solo andare per esclusione.

Con la Chiesa tutto ok Di certo non ci sono problemi con il Capitolo della Cattedrale. Il contratto di affitto è stato regolarmente sottoscritto (è di quelli commerciali: 6 anni più 6). I termini non sono stati resi noti, ma inevitabilmente erano contemplati anche i lavoro di riqualificazione dell’area (una parte a carico di Guarducci un’altra a carico del Capitolo), che in verità era messa davvero male: negli ultimi tempi le Logge erano diventate punto di ritrovo di varia umanità. Il rischio è che, nonostante la riqualificazione, se lo spazio non dovesse essere presidiato, potrebbe tornare il degrado, come in parte sta già avvenendo.

Comune e Soprintendenza hanno autorizzato Non risultano intoppi nemmeno dal punto di vista delle autorizzazioni. Trattandosi delle Logge di Braccio, oltre al vincolo paesaggistico – che riguarda tutto il centro storico – c’era anche il vincolo monumentale, per cui la Gioform ha dovuto richiedere due autorizzazioni: una alla Soprintendenza e un’altra al Comune. Ma tutte le carte sono a posto. Sia il Comune sia la Soprintendenza hanno concesso il nulla osta all’esecuzione dei lavori, superando anche i problemi legati alla disposizione dei tavoli, alla sostituzione di alcuni infissi e alla realizzazione delle insegne, che in una prima fase avevano rallentato l’iter. La Scia per i lavori edili è operativa, così come tutte le altre autorizzazioni. Nessun intoppo burocratico, quindi. E, del resto, se ci fossero stati, Guarducci non avrebbe esitato a lamentarsene pubblicamente.

Lavori effettuati Nemmeno l’esecuzione materiale dei lavori costituisce motivo di intoppo. All’interno dei locali sono stati accorpati tre vani a destinazione commerciale che precedentemente venivano utilizzati uno dalle edizioni Paoline (come magazzino libri), un altro come negozio di fiori, il terzo come negozio di articoli sportivi. L’accorpamento – spiegava Guarducci lo scorso anno – è avvenuto attraverso la demolizione di una parete divisoria non portante e tramite l’apertura di un preesistente varco che negli anni era stato chiuso. All’esterno, nella Primavera del 2016, è stato effettuato il ripristino della pavimentazione (riportata allo stato originale grazie all’impiego di analoghi materiali edilizi e seguendo la stessa partitura di montaggio), sono state ripulite le facciate e le colonne. Infine, è stato installato un sistema di sorveglianza h24.

La partnership Guarducci aveva dichiarato che «era previsto anche il montaggio di due insegne recanti il logo del partner coinvolto». Partner che, ormai lo sappiamo, sarebbe dovuta essere la Perugina, fabbrica simbolo di Perugia, ora di proprietà della multinazionale Nestlé. Ed era proprio la presenza dello storico marchio dei Baci, creato da Luisa Spagnoli, a dare all’operazione un’aurea diversa. Non a caso, sia l’amministrazione comunale sia la Curia, rispondendo alle polemiche, facevano riferimento alla annunciata partnership, sottolineando il valore simbolico dell’iniziativa. Ancora fresco, nella memoria popolare, il successo della fiction su Luisa Spagnoli, che aveva fatto conoscere la storia sulla nascita dei Baci a quei pochi che ancora la ignoravano.

Perugina non ci sarà Questo è ormai ufficiale. Lo confermano fonti interne alla Nestlé. Al telefono, da Milano ci hanno risposto che «le decisioni commerciali sull’uso dell’area fanno capo a Gioform, che detiene il contratto di affitto». E ci mancherebbe. Ma – abbiamo insistito noi – se e quando ciò avverrà, Gioform, sotto le Logge di Braccio, aprirà una cioccolateria (e basta) o aprirà una ‘cioccolateria Perugina’? Una differenza sostanziale, in virtù di tutto ciò che ci siamo detti. Dopo un ulteriore pressing, è arrivata la conferma definitiva: «Non c’è l’autorizzazione all’utilizzo del marchio: qualsiasi cosa nascerà, non sarà a marchio Perugina». Punto. Ad altre domande non rispondono. Che sia questo il motivo per cui il chocobar non ha ancora aperto?

Ma trattativa c’è stata Non è chiaro quindi se questa disponibilità ci fosse in un primo momento e sia poi venuta meno dopo le polemiche sull’occupazione delle Logge di Braccio. Oppure se quello relativo al coinvolgimento della Perugina fosse solo un’idea, venuta fuori per superficialità nel periodo convulso del botta e risposta con i comitati che si opponevano al progetto. Il dato di fatto è che 12 mesi fa sembrava tutto fatto: le insegne dovevano avere quel marchio. Invece, già a settembre, cominciarono a sorgere i primi dubbi. Eppure, dalla Nestlé non negavano il coinvolgimento nell’iniziativa, anzi parlavano di «trattativa in corso». Deve essere successo qualcosa in quel lasso di tempo. Cosa? Non è dato saperlo.

I 10 secondi di Guarducci Abbiamo provato a chiederlo al diretto interessato, Eugenio Guarducci, che però – legittimamente – non vuole parlare e appare alquanto contrariato da come è andata a finire la vicenda. E come dargli torto. Alla fine, quello che ci ha rimesso di più è lui. Per questo non vuole parlare e risponde scocciato alle nostre richieste. E quando gli assicuriamo che gli ruberemo non più di 5 minuti, rilancia sul tempo: «Non ho nulla da dire che possa occupare il tempo di 10 secondi». Insomma, da qui non si passa: «No comment».

L’Amministrazione non si espone più Nemmeno l’assessore Fioroni dice di più («Chiedete a Guarducci», ci risponde con un messaggio). Eppure, proprio un anno, fa si era speso apertamente per il progetto: «Con la cioccolateria sotto le Logge di Braccio si cancellano anni di degrado – aveva scritto in una lettera aperta – l’Amministrazione Comunale si è dimostrata interessata al progetto, che coinvolge anche il marchio Perugina (altra conferma che il marchio c’era, ndr), ritenendolo coerente con un più ampio processo di riqualificazione del centro storico già intrapreso. L’apertura di un nuovo locale sottrae un luogo con un alto valore simbolico ad una cronica situazione di degrado e di sporcizia che rappresentava una ferita non più tollerabile all’immagine di una delle piazze più belle d’Europa. Il tema del cioccolato – continuava Fioroni – va rafforzato in quanto elemento attrattivo di una città che deve essere più in grado di offrire la chocolate experience per un’ampia serie di turisti che si aspettano di vivere, soprattutto nel centro storico, l’esperienza del cioccolato, in momenti di stagionalità sempre più estesi e che non possono essere racchiusi nell’arco di una sola settimana».

Le altre Logge Per sottolineare la comunanza di intenti fra il progetto di Guarducci e la visione dell’amministrazione comunale, sia Fioroni sia lo stesso sindaco Romizi – nel corso dell’ormai famosa conferenza stampa sotto le Logge – avevano annunciato che ci sarebbe stato un intervento di riqualificazione analogo, a spese dell’ente, anche nell’area delle logge sottostanti la Sala dei Notari, con la creazione di un’aula studio e l’apertura di un accesso alla biblioteca della Galleria Nazionale dell’Umbria. Anche di questo intervento si è persa traccia nell’ultimo anno.

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