Prisciano, disposta l’indagine ambientale

Terni: il gip Santoloci ha dato il via libera alle analisi ad ampio raggio invocate dai residenti

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di F.T.

Una maxi-indagine ambientale da cui ci si attendono risposte precise e inequivocabili sulla reale situazione di Prisciano, e non solo. L’esame, disposto dal gip Maurizio Santoloci con le modalità dell’incidente probatorio, inizia a muovere i primi passi, tanto che nell’udienza fissata per martedì 14 aprile, verranno conferiti gli incarichi ai quattro tecnici esperti individuati dal giudice.

L’indagine L’esame, chiesto dal sostituto procuratore Raffaele Pesiri, verrà eseguito nell’ambito del fascicolo aperto dalla procura sulle polveri di Prisciano, in cui il legale rappresentante della Ilserv – al momento solo lui – risulta indagato per ‘getto di cose pericolose’ ma anche per ‘disastro ambientale’.

I residenti Se si è arrivati a quello che può essere definito uno snodo cruciale, è anche per la pervicacia di una cinquantina di cittadini di Prisciano che attraverso i propri legali – gli avvocati Federica Sabbatucci, Francesca Carcascio, Antonella Dello Stritto e Loris Mattrella – non solo si sono opposti, con successo, all’iniziale richiesta di archiviazione avanzata dalla procura, ma hanno insistito per avere un ‘giudizio’ il più possibile neutro ed oggettivo sui rischi per la salute e lo stato dell’arte sul piano ambientale.

Il raggio d’azione I periti incaricati dal gip sono il chimico industriale Mauro Sanna, l’ingegnere chimico e funzionario Ispra Nazzareno Santilli, il perito chimico industriale Rino Felici e il chimico Ivo Pavan. Spetterà a loro analizzare la qualità dell’aria in tutte le zone della città raggiunte dalle polveri, i terreni e le falde acquifere situate in prossimità di Prisciano e, non ultimo, i risultati dell’attività di monitoraggio condotta dalla Usl Umbria2 – «come emerso da diversi articoli di stampa», precisa il gip – relativa alla contaminazione di alimenti.

Perizia medica L’approfondimento ‘epidemiologico’, relativo cioè alle condizioni di salute di coloro che negli ultimi dieci anni hanno abitato a Prisciano, con tanto di acquisizione di documenti presso ospedali e strutture sanitarie, è stato invece posto in stand-by. Per avviarlo, servono prima certezze in ordine all’ambiente, alle polveri e alla loro pericolosità, anche per focalizzare in maniera più precisa l’indagine medica.

L’auspicio espresso dai legali dei cittadini residenti è che il problema delle polveri «venga definitivamente risolto» e che si faccia «piena luce sulla situazione ambientale». E non solo. La superperizia, affermano, «si dovrà svolgere nelle condizioni più oggettive, senza sospensioni ad-hoc delle attività condotte da Ilserv, in linea con la realtà quotidiana con cui la gente è costretta a convivere».

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