Privacy, Confapi forma i professionisti

Terni: convegno venerdì pomeriggio all’hotel Michelangelo. Relatori gli avvocati Antonio Barberisi ed Emiliano Napoletti

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Un convegno incentrato sulla privacy, con specifici ‘focus’ sulle opportunità e gli adempimenti per le imprese, le normative nazionali ed europee e le nuove frontiere fra obblighi e opportunità. Organizzato da Confapi Terni – con Api Servizi, agenzia formativa di Confapi – si è tenuto venerdì pomeriggio all’hotel Michelangelo ed ha visto la presenza di alcuni qualificati relatori.

I contributi

A parlare, dopo i saluti introduttivi del direttore Confapi Cesare Cesarini, del presidente Confapi Terni Carlo Salvati, del sindaco di Terni Leonardo Latini e del presidente dell’Ordine degli avvocati Francesco Emilio Standoli, sono stati l’avvocato Antonio Barberisi che ha illustrato il quadro normativo, di liceità dei trattamenti e responsabilizzazione, e l’avvocato Emiliano Napoletti che ha approfondito il tema del trattamento dati dal punto di vista dei soggetti coinvolti, della sicurezza e dei diritti degli interessati. Il convegno era accreditato, come evento formativo, presso gli ordini degli avvocati, degli ingegneri, dei consulenti del lavoro e dei dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia di Terni.

Confapi, chi è

«Rappresentiamo il lavoro straordinario e vitale delle piccole e medie industrie private italiane – si legge nella nota di Confapi -. Siamo nati insieme alla Costituzione e, ieri come oggi, crediamo al dovere di ogni cittadino di ‘svolgere una attività e una funzione che concorra ai progresso materiale e spirituale della società’».

Cosa fa

«Da settant’anni siamo a fianco di 83 mila imprese, di uomini e donne che con ingegno e tenacia garantiscono l’impiego, e quindi la certezza del presente e la dignità del futuro, a un milione di lavoratori e alle loro famiglie. Siamo tanti. Siamo seri. Siamo radicati nei territorio. Siamo protagonisti dell’eccellenza manifatturiera del nostro paese e la esportiamo in tutto il mondo. Ma siamo anche orgogliosi e rimaniamo in Italia».

«Cosa vogliamo»

«Vogliamo credere nel nostro paese, ancora – spiega Confapi -. Vogliamo vedere i nostri sforzi riconosciuti e premiati. Vogliamo crescere, nonostante tutto. E vogliamo una classe politica che ci assomigli, coraggiosa e concreta, e che alla gravità della situazione risponda con la serietà e la responsabilità di chi, come noi, guarda in faccia i propri dipendenti ogni giorno».

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