Province, tutto cambia per restare com’era

Una situazione ‘borderline’ per la ‘nuova’ provincia di Perugia: vecchi servizi da erogare, con metà del budget e del personale

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di M.L.

Dopo l’abolizione, il mondo delle Province è in subbuglio, diversi i problemi che affligono i vecchi enti, da una confusione nelle norme, a quei servizi di prima necessità che ora non si riescono più ad elargire. Le due Province dell’Umbria non sono da meno: la settimana scorsa era toccato alla Provincia di Perugia per bocca del presidente Mismetti tirar fuori una rosa di problematiche, giovedì è stato il turno di quella di Terni che attraverso il presidente Di Girolamo ha presentato un quadro allarmante.

Bilanci e servizi In poco meno di tre anni Roma più che tagliare le province come enti in sé, ha dimezzato con una mannaia linearmente i finanziamenti, rendendo problematico il rapporto tra le nuove norme di attribuzione di competenze e servizi, con la legge di stabilità. La questione era già stata evidenziata dal Presidente Mismetti che ricordava come fosse impossibile erogare i servizi chiesti con un budget più che dimezzato. E di pari passo con la situazione ternana anche in Piazza Italia non si riuscirà a chiudere il bilancio per la fine del mese con un occhio al personale in esubero.

Nuova legge vecchie competenze  Il 30 giugno è passato e la provocazione di Mismetti sulle ‘fatture’ risuona senza l’eco necessario per impensierire Roma, che di fatto ad oggi, continua ad accumulare debiti verso le ‘vecchie’ province: circa 2 miliardi di euro mai erogati dal 2008. La legge Delrio sembra aver spazzato via anche questo, dettando regole nuove a volte non proprio chiare, come ad esempio molte competenze che avrebbero dovuto aver altri destinatari per mancanza di assegnazione restano di fatto nelle mani delle province stesse.

Fase transitoria problematica
Restano aperti i casi dei centri dell’impiego così come quello della polizia provinciale; per i primi la situazione è alquanto ambigua perché le competenze che prima erano delle Province ora sono passate al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ma ancora non sembra sia stato del tutto assimilato da Roma e alcuni servizi restano agli enti senza però la copertura aduguata. Anche per la Polizia Provinciale la situazione è alquanto ambigua così come sottolineato nel documento di relazione presentato dal Presidente Mismetti: «Mentre a livello nazionale si è dibattuto se far transitare il personale nel Corpo Forestale dello Stato o nei Comuni (come ha infine disposto il dl. 78/’15), i costi relativi al servizio e al personale sono gravati ancora una volta sul bilancio provinciale, nonostante siano venute meno le risorse già da gennaio».

Personale da ricollocare Sulla questione lavoratori, qualcosa si muove; giovedì 2 luglio, in mattinata, c’è stato un incontro tra il neo assessore regionale alle Riforme, Antonio Bartolini, con le organizzazioni sindacali e le Rsu delle Province, prima a Perugia e poi a Terni, per confrontarsi sull’emergenza, che lo stesso assessore ha ribadito essere «priorità assoluta per la giunta regionale». In poche parole la Regione ha assicurato che cercherà risorse aggiuntive nell’assestamento di bilancio previsto per settembre.

Stazione unica appaltante Non è comunque tutto in malora, qualcosa si muove verso direzioni innovative seguendo proprio le direttive della legge Delrio e cercando, attraverso l’innovazione, di abbassare le spese. La provincia di Perugia ha infatti presentato la piattaforma informatica che servirà alla Stazione Unica Appaltante ed ai Comuni convenzionati per gestire le procedure di gara per i Comuni committenti, per ora sono 16 i comuni ma si attendono altre 30 adesioni nella provincia di Perugia, con un probabile coinvolgimento anche del territorio ternano.

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