Provincia di Terni: «Danno di 2,4 milioni»

Le diciassette stabilizzazioni decise dalla giunta-Polli nel mirino della Corte dei conti: il procedimento è stato discusso mercoledì

Condividi questo articolo su

2.412.780 euro: tanti ne chiede la procura regionale della Corte dei conti all’ex presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, ad otto ex assessori (Rosati, Bellini, Beco, Bigerna, Cherubini, Mocio, Paparelli, Piacenti D’Ubaldi), all’ex direttore generale De Guglielmo e all’ex dirigente responsabile delle risorse umane, Vaccari, per la stabilizzazione di diciassette precari con contratto a tempo indeterminato – questione finita anche nelle carte del processo in corso di fronte al tribunale di Terni – che, secondo la magistratura contabile, sarebbero state effettuate in assenza dei requisiti di legge previsti.

L’udienza Il procedimento, in cui sono confluite anche le spese legali sostenute dall’ente per resistere in giudizio a fronte dei ricorsi contro le stabilizzazioni, è stato discusso mercoledì mattina di fronte al collegio giudicante di via Martiri dei Lager. L’accusa ha ribadito le contestazioni mosse agli undici convenuti, sostenendo la sussistenza del danno erariale ipotizzato. Quest’ultimi erano difesi dagli avvocati Federica Pasero, Roberto Spoldi, Mario Rampini, Roberto Galeazzi, Ida Bigerna e Marta Polenzani. La sentenza è attesa per le prossime settimane.

Le difese Per l’avvocato Federica Pasero «la giunta provinciale ha agito nel pieno rispetto delle regole, su parere favorevole dell’Upi, dell’Anci e dei dirigenti competenti. I diciassette dipendenti erano stabilizzabili in base alla normativa esistente e anche con riferimento ai principi che impongono di garantire un adeguato accesso dall’esterno (assunzioni di persone esterne alla struttura, ndR), in quanto la giurisprudenza afferma che le stabilizzazioni non rientrano fra le fattispecie a cui tale criterio deve essere applicato. A nostro giudizio – afferma il legale – manca del tutto l’elemento psicologico, a fronte di una normativa particolarmente complicata e ad un procedimento, quello attuato dalla giunta Polli, già istruito e avviato dal precedente esecutivo». Sulla stessa linea l’avvocato Roberto Spoldi, secondo il quale «le decisioni assunte sono assolutamente legittime e regolari, anche in relazione alle delibere approvate dalla dirigenza dell’ente».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli