Qualità della vita: Perugia 41° in Italia. Terni perde 8 posizioni

Il quotidiano Il Sole 24 Ore ha elaborato le nuove classifiche incentrate su 90 fattori

Condividi questo articolo su

di G.R.

Poco sopra la metà Perugia, nel mezzo preciso Terni. Non se la passa troppo bene l’Umbria per quanto riguarda la qualità della vita. Almeno questo è quello che riporta Il Sole 24 Ore nella sua 33° edizione dell’indagine sulla qualità della vita. Ciò che emerge dai 90 indicatori presi in considerazione è che Perugia si trova in 41° posizione generale con un punteggio di 530,7 (+11 posizioni rispetto allo scorso anno) mentre Terni occupa la 54° con 513,7 punti (-8).

L’indagine

Il Sole 24 Ore fotografa con questa ricerca il livello di benessere nei territorio italiani in base a 90 fattori, di cui 40 aggiornati al 2022. Dal 1990 sono 6 le macro categorie tematiche, ognuna delle quali composta da 15 indicatori: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Per quanto riguarda la distribuzione del punteggio: mille punti vengono dati alla provincia con il valore migliore e zero a quella con il peggiore, per le altre si distribuisce in funzione della distanza rispetto agli estremi. In seguito, per ciascuna delle sei macro-categorie di settore, si individua una graduatoria determinata dal punteggio medio riportato nei 15 indicatori, ciascuno ‘pesato’ in modo uguale all’altro (1/90). Infine, la classifica finale è costruita in base alla media aritmetica semplice delle sei graduatorie di settore. I dati sono anche scaricabili online nella pagina Git Hube de Il Sole.

L’obiettivo

Come scrive Il Sole 24 Ore «le statistiche hanno la capacità di svelare le urgenze su cui è necessario intervenire, diventando campanelli d’allarme in grado di orientare scelte e strategie». Permettono infatti di capire il peso dei tre grandi shock che negli ultimi mesi hanno colpito la popolazione (l’inflazione, il caro energia e la guerra in Ucraina) e di provare a prevedere quelli del 2023 dato che il caro prezzi schiaccia la ricchezza delle famiglie e strappa il tessuto delle aziende.

La situazione in Italia

La provincia dove si vive meglio è Bologna (590,3) che torna quindi in vetta per la quinta volta dopo il 2000, 2004, 2011 e 2020. Eccelle nelle diverse statistiche ad eccezione di ‘giustizia e sicurezza’, dove occupa la 95° posizione. A completare il podio della classifica generale sono Bolzano (585,7), habitué della top 10, e Firenze (581,9), con grande ritorno della provincia toscana. Per il terzo anno consecutivo la maglia nera è di Crotone (385,1).

Terni

Per quanto riguarda Terni spicca la best practise per l’elettricità prodotta da energie rinnovabili, aumentata del 37% nel 2021, primeggiando quindi in energia elettrica e da fonti rinnovabili. È poi, secondo un’indagine svolta dall’università Bicocca, insieme a Cuneo e Chieti una delle tre provincie dove si rileva la più alta qualità della vita percepita da parte dei cittadini. Grave invece l’indice dell’inflazione di energia, gas e prodotti combustibili aumentata del 160,7% in un anno per quanto rilevato a ottobre 2022. Un ottimo quarto posto per le startup innovative: 12,5 ogni mille società di capitali. Due facce della medaglia per la sanità: primo posto per medici di medicina generale attivi (0,90 ogni mille abitanti), 103° nell’indice di dipendenza strutturale ovvero il rapporto tra non attivi (0-14 anni e over 65) e attivi con il 64,9. Chiudiamo con il quinto posto relativo alle denunce per riciclaggio e impiego di denaro ogni 100 mila abitanti (0,5). Prendendo i valori generali: Terni si colloca al 72° posto (487,3 punti) per ricchezza e consumi, 42° in affari e lavoro (462,8), 12° in demografia, società e salute (601,5), 64° in ambiente e servizi (440,6), 38° in giustizia e sicurezza (734,5), 57° in cultura e qualità del tempo (355,7) e 34° nell’indice di parità di genere (625,8).

Perugia

Se a livello generale Perugia sembra essere la provincia umbra che se la passa meglio, da un’indagine svolta dall’università Bicocca risulta far parte di quelle che mostrano livelli più bassi di soddisfazione in una categoria che comprende dalle difficoltà ad arrivare a fine mese a l’alto stress psicofisico lavorativo e bassa salute mentale. Impressionante l’aumento del 163,8% dell’inflazione di energia, gas e prodotti combustibili da ottobre 2021 allo stesso mese di quest’anno. Sorride invece l’illuminazione pubblica sostenibile, considerando che la percentuale di punti a luce a led sul totale nel comune capoluogo risulta del 100% conferendo il primato insieme ad altre dieci provincie. Emerge un risultato positivo anche per le librerie: quarta con 11,7 per ogni 100mila abitanti. Prendendo i valori generali: Perugia si colloca al 62° posto (514,2 punti) per ricchezza e consumi, 63° in affari e lavoro (438,4), 10° in demografia, società e salute (610,1), 25° in ambiente e servizi (490,7), 66° in giustizia e sicurezza (688,7), 16° in cultura e qualità del tempo (442,1) e 20° nell’indice di parità di genere (663,0).


«Scelte amministrative sbagliate»

«La nostra città – la nota dei consiglieri Pd di Terni Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis – perde posizioni anche nella classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole 24 ore. Già a novembre avevamo denunciato in una nota il crollo nella classifica di Italia Oggi dove Terni passava dal 34esimo al 56esimo posto. Situazione confermata dalla ricerca del Sole 24 ore, dove Terni si attesta a metà classifica, in 54esima posizione, mentre Perugia risale di ben 11 posizioni, balzando al 41esimo posto. Secondo il rapporto sulla qualità della vita in Italia realizzato dal Sole 24 ore la città di Terni perde 8 posizioni in classifica generale. Per quanto riguarda l’Umbria, I vari indicatori dall’ultima rilevazione sono per la gran parte peggiorati. Grave invece l’indice dell’inflazione di energia, gas e prodotti combustibili aumentata del 160,7% in un anno per quanto rilevato a ottobre 2022. Un risultato contraddittorio per la sanità: primo posto per medici di medicina generale attivi (0,90 ogni mille abitanti), 103° nell’indice di dipendenza strutturale ovvero il rapporto tra non attivi (0-14 anni e over 65) e attivi con il 64,9. Prendendo i valori generali: Terni si colloca al 72° posto (487,3 punti) per ricchezza e consumi, 42° in affari e lavoro (462,8), 12° in demografia, società e salute (601,5), 64° in ambiente e servizi (440,6), 38° in giustizia e sicurezza (734,5), 57° in cultura e qualità del tempo (355,7) e 34° nell’indice di parità di genere (625,8). Purtroppo tutto ciò è il frutto anche di scelte amministrative sbagliate, mai inclusive dei bisogni dei cittadini, prese da un’amministrazione comunale ormai invisibile. Continueremo – concludono – come gruppo consiliare un percorso di ascolto con la Città al fine di cogliere gli spunti migliori da trasformare in atti programmatici utili ad intervenire la rotta».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli