Razzismo a Perugia: giovani cinesi in corteo

Manifestazione, martedì pomeriggio, per dire no alla violenza dopo il grave episodio del 13 marzo su cui indagano i carabinieri. «Il segreto è conoscersi meglio», dice uno di loro

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Erano circa duecento, martedì pomeriggio, alla manifestazione indetta per dire no alla violenza ed al razzismo, partendo dal brutto episodio a sfondo razziale avvenuto la sera del 13 marzo a Perugia, su cui sono in corso indagini dei carabinieri. In quell’occasione due giovani di nazionalità cinese di 24 e 28 anni – che frequentano l’Accademia delle Belle Arti e il conservatorio ‘Morlacchi’ di Perugia – erano stato aggrediti, prima a parole e poi fisicamente, da un gruppo di giovani.

IL RETTORE DELLA ‘STRANIERI’: «URGONO INTERVENTI»

«Ora abbiamo paura» Partenza da piazza IV Novembre, poi giù verso l’Università per Stranieri, dove c’è stato un breve presidio davanti all’ateneo simbolo dell’integrazione. Dopodiché, ritorno in centro, dove il corteo si è sciolto davanti alla Cattedrale di San Lorenzo. Alla manifestazione, promossa attraverso i social, hanno partecipato soprattutto giovani cinesi che studiano a Perugia. «Prima non avevamo paura e adesso sì – dice uno di loro a umbriaOn – è stata un’aggressione razzista ma non credo che i giovani italiani siano razzisti, il segreto è conoscersi di più e magari si diventa amici».

L’APPELLO: «CONTRO IL RAZZISMO SERVE CONOSCERSI MEGLIO» – VIDEO

Solidarietà Una manifestazione nata per ribadire anche il loro desiderio di vivere tranquilli in una città che, episodio a parte, li ha sempre accolti bene e che per questo ha visto l’adesione di tanti giovani (e meno giovani) italiani, arrivati per dimostrare solidarietà ed invitarli a rimanere in città senza paura.

IL 6 APRILE MANIFESTAZIONE ALLA ‘STRANIERI’

Adesioni politiche Una manifestazione a cui, almeno formalmente, ha aderito anche il Pd cittadino «per denunciare ogni forma di violenza e fare appello all’urgente necessità di rendere la città più sicura e di tutelare le comunità di studenti, italiani e stranieri, che rappresentano l’anima di Perugia, capoluogo di accoglienza e cultura per vocazione, che rifiuta il clima di odio, di intolleranza e di indifferenza alimentato dalle nuove destre».

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