di F.L.
Sei mesi di reclusione convertiti in 45 mila euro di multa: questa la condanna definitiva inflitta allo chef Gianfranco Vissani e a suo figlio Luca per una vicenda risalente alla primavera del 2013 e legata a reati fiscali legati all’attività del loro noto ristorante di Baschi.
Le motivazioni
La terza sezione penale della Corte di cassazione ha infatti confermato la sentenza emessa nell’aprile 2017 dalla Corte d’appello di Perugia e, prima ancora (nel 2016), dal gup di Spoleto. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da Vissani padre e figlio, in quanto non depositati da un avvocato, nonostante la riforma Orlando abbia privato l’imputato della facoltà di ricorrere personalmente – quindi senza l’intervento di un legale – in Cassazione. I due dovranno pagare anche le spese processuali e una somma 4 mila euro ciascuno alla Cassa delle ammende.