Regione dell’Umbria, primo consiglio

Per l’elezione del nuovo presidente – Donatella Porzi è in pole position – bisognerà aspettare venerdì

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di M.L.

Con Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti) nella veste di presidente in quanto consigliere anziano, alle 15,40 di giovedì ha preso ufficialmente il via la decima legislatura regionale dell’Umbria.

LE FOTO DELLA PRIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE

Fiorelli Nel suo intervento introduttivo Rometti ha citato un passaggio del discorso fatto da Fabio Fiorelli, primo presidente del consiglio della neonata Regione Umbria, il 20 luglio del 1970: «Quel riferimento di Fiorelli – ha detto Rometti – alla necessità che l’assemblea legislativa diventi realmente un punto di riferimento essenziale e di sintesi della comunità umbra ‘per non cadere in quella crisi di rapporti tra potere politico e società civile che, da tanto tempo travaglia l’esperienza democratica del nostro Paese’, è ancora oggi di stringente attualità, considerata l’attuale sfiducia dei cittadini verso il mondo della politica in generale».

L’APERTURA DEI LAVORI, PARLA ROMETTI – IL VIDEO

Prime votazioni L’ordine del giorno dei lavori della prima seduta del consiglio regionale prevedeva due punti all’ordine del giorno: l’elezione del nuovo presidente dell’assemblea e dell’ufficio di presidenza – che resteranno in carica per 30 mesi, ma saranno rieleggibili. Come previsto, nelle prime votazioni – per essere eletti occorreva la maggioranza qualificata – si è registrato un nulla di fatto. Nella prima, caratterizzata da 18 schede bianche, hanno ottenuto un voto a testa Biancarelli (Umbria più Uguale) e Porzi (Pd). Nella seconda e nella terza, diciannove schede bianche ed un voto per Biancarelli.

Venerdì nuova seduta La giornata ‘giusta’ sarà quella di venerdì, quando il consiglio regionale tornerà a riunirsi alle 15,30: per eleggere presidente e i due vice – Donatella Porzi per la presidenza, Marco Vinicio Guasticchi e Valerio Mancini (per le minoranze) sembrano i candidati più accreditati per i tre posti – basterà la maggioranza semplice dei voti.

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