Regione: «Gettone tagliato a chi se ne va»

Perugia, ‘salta’ il consiglio per mancanza del numero legale. Liberati (M5S) propone di «imporre la partecipazione in Aula ad almeno il 75% della seduta»

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La seduta del consiglio regionale di martedì è stata interrotta per la mancanza del numero legale e il capogruppo del M5S Andrea Liberati propone misure drastiche per costringere i colleghi a restare al lavoro

di Andrea Liberati
M5S Regione Umbria

L’inconsistenza del Consiglio regionale dell’Umbria prosegue e si rafforza. Ormai l’Aula non è presidiata nemmeno dai noti quattro gatti, altro che affrontare ‘temi cruciali’ e corbellerie simili.

Qui non c’è voglia di cambiare nulla, mentre la Giunta, anche stavolta, si è pressoché integralmente eclissata, salvo l’assessore alla Sanità che, però, non era competente per l’annosa questione dei treni veloci di cui -tra altro- si doveva parlare nel primo pomeriggio.

Un Consiglio squagliatosi (anche) al primo sole d’estate, tra impegni certo rinviabili.

Un Consiglio che finora non ha mai avuto molto da dire, producendo poco, in un dialogo tra sordi con la Giunta, con un perdurante blocco amministrativo che ben rappresenta la stagnante palude umbra, mentre fuori dal Palazzo cittadini e imprese sopravvivono appena.

L’unico rimedio a tanta istituzionale indecenza è colpire gli eletti laddove fa più male: i soldi, il portafoglio, modificando subito il regolamento per imporre la partecipazione in Aula ad almeno il 75% della seduta, decurtando, in caso contrario, almeno il 20% dell’indennità.

Scommettiamo che in questo modo la smettono di fregarsene dei cittadini e dello stesso mandato costituzionale?

 

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