Regione, in consiglio «valzer delle assenze»

Seduta lampo dell’assemblea legislativa: giunta praticamente assente, le opposizioni lasciano l’aula. Per Marco Squarta (Fdi): «Sinistra allo sbando in tutta l’Umbria»

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L.P.

Contaminazione da cromo esavalente delle matrici ambientali nella conca ternana e responsabilità di Thyssen Krupp, viabilità a Perugia,ma anche misure a sostegno dei lavoratori della ex Merloni e tempi di consegna previsti per la fornitura dei moduli abitativi prefabbricati rurali dopo il terremoto.

I banchi vuoti dell'opposizione

I banchi vuoti dell’opposizione

Seduta sciolta Tutto rinviato. E’ durata poco più di un’ora la riunione dell’assemblea legislativa dell’Umbria convocata straordinariamente per lunedì mattina. Sul piede di guerra le opposizioni, in assenza dell’intera giunta ad eccezione dall’assessore Barberini ha deciso, su invito del capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Squarta, di abbandonare l’aula e far mancare il numero legale. Così, dopo una breve pausa, la presidente dell’assemblea Donatella Porzi è stata costretta a sospendere la seduta.

Assenti Il consiglio era stato convocato per lunedì proprio a causa di impegni di alcuni esponenti della giunta per il martedì successivo, giorno in cui solitamente si svolgono le riunioni. Assenti per impegni istituzionali, come ha riferito la Porzi,  gli assessori Bartolini, Cecchini e Paparelli, cosa che non avrebbe consentito lo svolgimento delle interrogazioni durante il question time come previsto dall’ordine del giorno diramato da ormai qualche settimana così come delle mozioni sugli argomenti di competenza degli assessori assenti. Presenti, in aula, solo un nutrito gruppo di studente delle scuole primarie del capoluogo.

Marco Squarta

Marco Squarta

Opposizioni «Uno spettacolo indegno» è stata la definizione data da Marco Squarta della seduta odierna che andava in scena davanti ai ragazzi delle scuole elementari in visita guidata al consiglio regionale dell’Umbria e che, per via delle numerose assenze ingiustificate, saranno stati costretti a rientrare in classe prima del tempo. «L’ennesima dimostrazione di quanto sta accadendo da tempo in tutta la regione» ha replicato il vicepresidente Mancini, annunciando l’uscita dall’aula del gruppo Lega nord.

Giacomo Leonelli

Giacomo Leonelli

Leonelli E che, in effetti, forse qualche problema latente c’è, l’ha ammesso anche il segretario regionale del partito Giacomo Leonelli: «Non possiamo accettare la strumentalizzazione posta in atto da un’opposizione che oggi grida allo scandalo, quando la mancanza del numero legale dopo un paio d’ore di lavoro è di fatto prassi sistematica in alcuni Comuni che essa governa, come Perugia», aggiungendo però che «la mancanza del numero legale in aula causata dall’assenza degli assessori non è stato un bel segnale verso l’assemblea e verso la comunità umbra. Sicuramente il momento straordinario che la
nostra terra sta attraversando, legato in particolare all’emergenza terremoto, porta i membri della giunta ad avere molti più impegni istituzionali e tavoli di discussione per l’impostazione della ricostruzione, ma occorre anche valorizzare il ruolo dell’aula, facendo in modo di non paralizzare l’attività legislativa, di indirizzo e di controllo dell’Assemblea. Anche la maggioranza – ribadisce Leonelli – non può che stigmatizzare la giornata non edificante di oggi, con l’auspicio che non si ripeta e che tutte le riflessioni e accorgimenti del caso siano messi in campo». Una presa di posizione forte, quella di Leonelli, soprattutto perché arrivata dopo un confronto con la presidente Marini, dalla quale è stato convocato una volta sospesi i lavori.

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Luca Barberini

La difesa A cercare di mettere una toppa è stato l’assessore Barberini, rimasto col cerino in mano. «Raccolgo l’invito in ordine ad un maggiore coinvolgimento e raccordo tra giunta e aula, è il tema su cui dovremo riflettere. Sulle mozioni si può procedere. Dovremo riflettere sul fatto che mancano gli assessori. Pur confermando le difficoltà e i tanti progetti e impegni, serve ridare dignità», ha ammesso dinanzi a molti dei suoi che reclamavano la necessità di andare avanti e fornire risposte ai cittadini, come il consigliere Smacchi.

andrea liberati

Andrea Liberati

Proteste Nel corso di una conferenza stampa, poi, i consiglieri dei gruppi di opposizione hanno annunciato che non garantiranno più «i numeri necessari ai lavori, compito che spetta ad una maggioranza divisa e non più in grado di governare la Regione». Con un’aspra critica nei confronti della giunta che, quasi del tutto assente, limita le prerogative delle opposizioni, i consiglieri hanno parlato di «mancanza di rispetto verso l’Assemblea, mancanza di senso delle istituzioni e assenze scandalose». E’ stata solo la responsabilità istituzionale, ha sottolineato Ricci, che fino ad oggi ha supplito alle assenze della maggioranza: « Va recuperato il senso delle istituzioni e garantita la discussione degli atti di indirizzo e di quelli ispettivi, che riguardano aspetti di grande importanza per la comunità regionale».

Reazioni Per Liberati e Carbonari, del M5S, «le scandalose assenze da parte degli assessori, unite agli atti che ci vengono bloccati perché ritenuti inammissibili, vanificano il nostro lavoro. Oggi la maggioranza – hanno aggiunto – ha fatto una pessima figura anche di fronte agli studenti in visita, che avrebbero potuto benissimo sostituire i consiglieri regionali. Con la imminente sessione di bilancio tutti gli atti non discussi, e giacenti da tempo, verranno accantonati per oltre un mese». Mentre secondo Fiorini, Lega nord, «questo sembra un circo più che un’Assemblea legislativa. La maggioranza si spacca e non riesce a governare, mentre la sanità peggiora, la sicurezza dei cittadini non viene garantita e il Comune di Terni è sotto indagine». Una giunta divisa e che teme mozioni, ha aggiunto Nevi, e che cerca in ogni modo di evitare discussioni. «Non accetteremo più modifiche all’ordine del giorno mirate ad evitare certi argomenti. Ormai sono le opposizioni a dover garantire il numero legale in aula mentre gli assessori non giustificano neppure le proprie assenze».

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