Ricettività in Umbria: «Case sugli alberi»

La particolare proposta lanciata da Fiorini e Mancini (Lega) per il potenziamento: «Anche alloggi in botti di legno e nelle grotte»

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La proposta di legge è quantomeno particolare e arriva dai consiglieri regionali della Lega, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini. Riguarda il potenziamento dell’offerta ricettiva in Umbria e, in sostanza, prevede il via libera a case sugli alberi, botti di legno e grotte naturali.

Ambiente naturale

I due leghisti – il tema è quello delle strutture extralberghiere – spiegano che l’obiettivo è l’introduzione «di un’ulteriore tipologia costituita dalle strutture in
ambienti naturali, intendendosi per tali le attività ricettive in edifici o manufatti aventi particolari aspetti costruttivi e collocati in ambienti naturali del paesaggio umbro, con capacità non superiore a otto posti letto e non riconducibili ad una delle tipologie ricettive già disciplinata dalla medesima legge. Le case sugli alberi (alloggi collocati in posizione sopraelevata dal suolo nell’ambito di contesti arborei di alto fusto), le botti (alloggi realizzati all’interno di botti in legno) e le grotte (alloggi realizzati in cavità naturali)».

Il modello di ricettività

Fiorini nello spiegare l’inedita iniziativa specifica che «la progettazione architettonica, ambientale e paesaggistica, le caratteristiche costruttive e i materiali usati per le strutture ricettive in ambienti naturali dovranno essere compatibili e adattabili con l’ambiente nel quale sono collocate. È necessario valorizzare il potenziale turistico della nostra regione in conformità a quanto previsto dall’articolo 2 della legge regionale n. 8 del 2017, che riconosce al turismo un ruolo strategico per lo sviluppo economico ed occupazionale, nonché per la crescita culturale e sociale dell’Umbria. Quello che si intende introdurre con la presente proposta di legge è un modello di ricettività, già presente in altri Paesi e in altre regioni italiane, che garantisce una fruizione turistica del tutto originale e sostenibile del patrimonio territoriale. Una forma di ospitalità – conclude Fiorini – che contribuirà a valorizzare soprattutto quelle aree dell’Umbria di grande pregio paesaggistico e naturalistico».

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