Rifiuti, Italia Nostra spaccata in Umbria

Tra Terni e Perugia si litiga sugli inceneritori: l’apertura arriva da Nord, ma a Sud ci si chiude a riccio. Battaglia in vista

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Italia Nostra, in Umbria, rischia di spaccarsi sul tema rifiuti. «Appaiono inconcepibili e controproducenti – dice infatti Marco Sansoni, della sezione ternana dell’associazione – le parole utilizzate in un comunicato, non firmato, diffuso a nome di Italia Nostra Perugia, suppostamente favorevole all’incenerimento. Si stenta a credere nei contenuti dello scritto, visto che le posizioni nazionali, regionali e, ovviamente, locali dell’Associazione hanno visto – e vedono tuttora- Italia Nostra in prima linea in direzione fermamente opposta».

La nota Sul sito di Italia Nostra, infatti, era apparso un intervento, attribuito alla sezione perugina, nel quale si invitava a «porre attenzione in particolare sulla reiterata contrapposizione tra incenerimento e riciclo dei rifiuti: in realtà un esame appena approfondito della questione, congiunto alla conoscenza delle procedure attive nel nord Europa, ci assicura che riciclo e combustione non sono antitetici bensì complementari. Italia Nostra inoltre osserva che alla aprioristica ostilità verso la combustione viene contrapposta la virtù taumaturgica del riciclaggio, che però a ben vedere non può che comportare a sua volta combustione, quale è il trattamento di fusione del ferro, dell’alluminio, degli altri metalli, del vetro riciclati. In realtà separazione e riciclo non sono altro che una combustione differita nel tempo. In buona sostanza Italia Nostra invita i consiglieri regionali ad approfondire la questione senza preclusioni ideologiche per sottrarre finalmente i rifiuti a consolidate speculazioni finanziarie e politiche, di cui irrazionali paure e sostanziali ignoranze sono base e motore; invita a fare dei rifiuti una filiera industriale come le altre, come in Europa, ove al naturale interesse del soggetto trattatore, si contrappongono direttamente il naturale interesse del conferitore rifiuti e l’interesse dei cittadini alla salute. Invita a non indugiare ulteriormente in atteggiamenti inconcludenti bensì avviandosi verso un piano affidabile, certo e soprattutto duraturo, capace di tenere conto di tutte le tecnologie e delle varie caratteristiche specifiche della nostra regione».

La replica Da Terni arriva una reazione forte: «Si stenta a credere – dice Marco sansoni – nei contenuti dello scritto, visto che le posizioni nazionali, regionali e, ovviamente, locali dell’Associazione hanno visto, e vedono tuttora, Italia Nostra in prima linea in direzione fermamente opposta. Infatti gli anonimi estensori della dissonante nota trascurano che Italia Nostra Perugia è da anni parte del Coordinamento regionale ‘Rifiuti Zero’, teso a contrastare l’incenerimento senza se e senza ma. E soprattutto dimenticano le gravi ricadute sanitarie della combustione, un’autentica aggressione alla vita umana, oltre al dispendio economico dovuto ai famigerati e lucrosi incentivi, con un ignobile spreco energetico e un esteso danno ambientale ben dimostrato non solo dalle annose vicende di Terni».

La polemica Poi arriva l’affondo: «Viene da chiedersi chi rappresentino dunque gli autori dello scritto, oltre se stessi. Di certo non i cittadini e nemmeno i soci di Italia Nostra: costoro sono uniti nell’impaziente attesa di una politica davvero risanata, autenticamente volta a realizzare quell’economia circolare che significherebbe la fine di ecomafie presenti pure in Umbria, oggetto di dettagliate cronache anche di stampo giudiziario, con rinnovate quanto tardive attenzioni da parte del Parlamento, della Regione e delle nostre Prefetture».

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