«Salviamo le biciclette ‘perse’ a Perugia»

La proposta di Bori e Bistocchi in Comune, per la giornata nazionale della bicicletta: un regolamento per il riutilizzo di quelle rimaste senza un proprietario

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Recuperare e riusare le biciclette abbandonate che spesso vengono trovate in città. È l’idea lanciata dai consiglieri Pd del comune di Perugia, Sarah Bistocchi e Tommaso Bori, per sensibilizzare la città in occasione della ‘giornata nazionale della bicicletta’, domenica 14 maggio.

Regolamento per il riuso Il progetto, in collaborazione con la Ciclofficina popolare di Porta Pesa, è stato presentato in un ordine del giorno dai consiglieri, che hanno chiesto un apposito regolamento per le due ruote. «Attraverso l’istituzione di un regolamento – spiegano Bori e Bistocchi- vorremmo permettere, come già stanno facendo alcune città italiane (come Bologna e Trieste) il riuso di bicilette lasciate, abbandonate o donate e prese in custodia dai vigili urbani».  

Impulso alla mobilità sostenibile L’idea è semplice: si partirebbe con la pubblicazione del ritrovamento di una bicicletta nell’Albo pretorio, per permettere la restituzione al legittimo proprietario, «nel pieno rispetto delle normative previste in materia dal Codice civile». Se poi la bici dovesse rimanere senza un padrone, verrebbe affidata alla Ciclofficina di Porta Pesa per essere restaurata e riportata a nuova vita. «Con questa attività, non solo simbolica – spiegano i consiglieri – si darebbe un nuovo impulso al tema del riuso consapevole e della mobilità sostenibile, evitando che ruderi di biciclette stiano ad arrugginire lungo le nostre strade e permettendo che, anziché finire in discarica, alcune parti di biciclette possano essere riutilizzate».

Il problema dell’abbandono Nonostante la bicicletta non sia un mezzo molto diffuso a Perugia, a causa dei saliscendi che la attraversano, l’abbandono dei mezzi o di parti di essi è una pratica ormai diffusa a cui deve ovviare la Polizia locale, tramite la loro rimozione. «Per questo – scrivono i consiglieri nell’ordine del giorno – vanno individuate modalità di recupero e di presa in custodia, tenendo conto che la bicicletta non è un oggetto smarrito tra gli altri, ma un mezzo di locomozione che ha una proprietà»

Porta Pesa e la Ciclofficina Il quartiere di Porta Pesa per la città è un simbolo di rinascita, con l’importante opera di riqualificazione urbana che, soprattutto ad opera dell’associazione locale ‘RiVivi Borgo Sant’Antonio – Porta Pesa’, ha restituito alla zona valore storico-artistico e decoro urbano. Nel quartiere si trova la Ciclofficina di via del Pasticcio, è l’unica popolare in tutta l’Umbria: un luogo di scambio e di diffusione di idee sull’utilizzo e la manutenzione della bicicletta, che va avanti grazie  a volontari disposti ad aiutare i proprietari di biciclette nella riparazione. Proprio presso i locali della ciclofficina, ha sede la ‘Fiab PerugiaPedala’, una delle 130 associazioni autonome locali diffuse in Italia e federate alla Federazione Italiana Amici della Bicicletta.

«Progetto pilota» Quello che Bori e Bistocchi chiedono al Comune di attivare, sarebbe un progetto pilota per l’Umbria. Un regolamento comunale, cioè, che disciplini il riutilizzo di biciclette lasciate o abbandonate o donate sia nel centro storico che nelle zone limitrofe della città, grazie ai servizi messi a disposizione dalla Ciclofficina Popolare Porta Pesa.

Gesenu L’altra proposta, oltre al riutilizzo in collaborazione con la Ciclofficina, riguarda invece la sensibilizzazione di GESENU, attraverso gli operatori delle stazioni ecologiche, ad implementare o creare aree deposito per biciclette sul territorio comunale affinché queste possano essere segnalate all’associazione per un loro possibile recupero e riutilizzo.

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