San Bevignate, il Tar dà ragione all’Adisu

«Manca una reale ragione per il no»: lo studentato si farà. Sarà un commissario ad acta a vigilare sull’esecuzione della sentenza del tribunale amministrativo. Il Comune non ci sta

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Nuovo colpo di scena sul fronte studentato: nella giornata di giovedì il Tar Umbria ha accolto il ricorso dell’Adisu contro il parere negativo della soprintendenza per la costruzione del campus davanti alla chiesa dei templari.

LA SENTENZA DEL TAR – LINK GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

La sentenza del Tar Le motivazioni poste dalla soprintendenza alla base del nuovo diniego – è scritto nella sentenza – ripropongono in sostanza le medesime argomentazioni poste a fondamento dei precedenti pareri negativi, che non hanno superato il vaglio di legittimità. A mancare sono le «effettive ragioni di contrasto dell’intervento proposto» rispetto ai vincoli dell’area interessata.

Il commissario Ora sarà nominato un commissario ad acta, che dovrà essere individuato dal prefetto di Perugia, per assicurare l’esecuzione della sentenza. in luogo e in vece dell’amministrazione inadempiente, entro il termine di 60 giorni. Ricordiamo che proprio sul caso dello studentato era nato un lungo contenzioso, che aveva portato alle dimissioni dell’ex presidente Ferracci.

DA FERRACCI A TRANI – RICOSTRUZIONE

Soddisfazione all’Adisu «Ancora una volta il Tar dell’Umbria conferma la correttezza delle azioni e degli atti assunti dall’Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario e dei provvedimenti a suo tempo assunti dalla Regione Umbria»: così il Commissario straordinario Adisu Maria Trani, in una nota della Regione, ha commentato la notizia.

Comune: «Andiamo avanti» E mentre Cristina Rosetti (Movimento Cinque Stelle) chiede le dimissioni di Marica Mercalli, parlando di «gravissima imperizia», dall’amministrazione comunale arriva una nuova levata di scudi contro la realizzazione del campus, in particolare da Ivan Nucciarelli e soprattutto dal vicesindaco Urbano Barelli, che ha preannunciato l’appoggio del ricorso al Consiglio di Stato. Ma resta da capire in che modo il massimo organo della giustizia amministrativa potrà analizzare in maniera diversa gli elementi che il Tar ha ritenuto inutilizzabili per il diniego.

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