Ospedale di comunità Spoleto: sabato parte il progetto sperimentale

Via libera dalla Usl Umbria 2 a ridosso del Natale dopo l’input estivo della Regione: sarà all’interno del presidio ospedaliero. Venti i posti letto

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di S.F.

Un modulo da venti posti letto all’interno del presidio ospedaliero del ‘San Matteo degli Infermi’ con accesso che potrà avvenire su proposta di un medico di base, di continuità assistenziale, specialista ambulatoriale interno, medico di pronto soccorso o un pediatra di libera scelta. In sintesi è il progetto sperimentale in partenza sabato 31 dicembre al nosocomio di Spoleto: si tratta dell’ospedale di comunità, una delle strutture prese in considerazione nell’ambito del Pnrr. La Usl Umbria 2 lo ha deliberato a ridosso del Natale dopo l’input lanciato dalla Regione.

TERNI, L’OSPEDALE DI COMUNITÀ A LE GRAZIE

Massimo De Fino e Luca Coletto

L’apertura

Per ora non si parla dei criteri di tariffazione di prestazioni e servizi: il tema sarà trattato in un secondo momento d’accordo con la Regione. Perché il direttore generale Massimo De Fino ha preso questa decisione a pochi giorni dal termine dell’anno? Semplice, perché gli è imposto da una delibera di palazzo Donini firmata lo scorso 8 agosto: prevede in sostanza che il dg entro il 2022 apra almeno un ospedale di comunità ed una casa di comunità. Nel primo caso l’avvio della sperimentazione riguarda Spoleto e si farà dal 31 dicembre come «modello di cure intermedie» tra il domicilio ed il ricovero ospedaliero con la finalità di «evitare ricoveri ospedalieri impropri e di favorire dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni assistenziali, di stabilizzazione clinica».

CASE E OSPEDALI DI COMUNITÀ IN ARRIVO

Per chi è

L’ospedale di comunità è destinata a pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minori o per la riacutizzazione di patologie croniche, «necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica potenzialmente erogabili a domicilio, ma che necessitano di assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a domicilio o in mancanza di idoneità del domicilio stesso (strutturale e/o familiare)», viene specificato nell’atto. I posti letto saranno venti. A firmare il documento sono anche il dirigente Alessandra D’Anzieri, il direttore amministrativo Piero Carsili e la direttrice sanitaria Simona Bianchi.

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