Sanità, Umbria resta Regione di riferimento

Per la terza volta consecutiva la Conferenza Stato-regioni la inserisce tra le tre migliori in campo nazionale

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Tre sono le Regioni considerate benchmark nella sanità italiana. E l’Umbria è una delle tre, insieme a Marche e Veneto. A stabilirlo è stata la Conferenza Stato-Regioni, che ha stabilito quali sono le performance «di riferimento per la determinazione del fabbisogno sanitario standard».

La Commissione «A noi – ha spiegato il coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, Massimo Garavaglia – interessa si vada verso l’efficientamento del sistema. Comunque si tratta di una scelta nella continuità dato che le precedenti tre regioni individuate erano Emilia Romagna, Veneto e Umbria».

Gli indicatori La scelta è stata operata tenendo in considerazione il così detto Indicatore per la qualità e l’efficienza (Iqe) e che l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) avesse tenuto conto dell’equilibrio economico. Gli indicatori considerati erano 19 – l’Umbria nel 2014 era al decimo posto – e le cinque Regioni considerate migliori erano, oltre all’Umbria, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia Marche, Toscana e Veneto. Poi la selezione per il ‘podio’.

Il commento «A noi interessa – ha spiegato Garavaglia – che in sanità si vada verso l’efficientamento del sistema e sotto questo aspetto siamo molto preoccupati. Qualche lato positivo la legge di stabilità lo ha presentato, ma ci sono aspetti molto negativi, soprattutto sulla sanità. Faccio due esempi: i farmaci salvavita fuori tetto significano 308 milioni di spesa aggiuntiva a carico delle Regioni e quindi dei cittadini. L’altra questione riguarda la stabilizzazione dei precari: è stato scritto che queste persone vengono assunte ma non si sa bene con quale copertura. Si tratta di altri 320 milioni a carico del sistema sanitario; oltre 600 milioni, dunque, di costi aggiuntivi imprevisti. Ci avviciniamo in totale a tre miliardi di costi aggiuntivi ma considerando che l’incremento del Fondo sanitario per il 2016 è solo di 1 miliardo, siamo 2 miliardi sotto. Questo metterà in serie difficoltà le Regioni in piano di rientro dal deficit sanitario»

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