Sasu in ‘trasferta’ salva speleologa ferita

I volontari dell’Umbria hanno contribuito alla riuscita di una complessa operazione di soccorso in Emilia

Condividi questo articolo su

Anche i volontari umbri del soccorso alpino e speleologico (Sasu) hanno contributo al salvataggio di una speleologa 34ennne che nel tardo pomeriggio di sabato è rimasta ferita in una grotta a San Lazzaro di Savena (Bologna).

L’intervento del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) è scattato presso la grotta del Partigiano in località Farneto. la donna era rimasta ferita dal distacco improvviso di una lastra di roccia. Complesse le operazioni, protrattesi fino a tarda notte, anche a causa delle caratteristiche della cavità fatta di strettoie e fango. Condizioni che hanno portato all’intervento di delegazioni Cnas di più regioni, fra cui l’Umbria.

Lavoro di squadra A coadiuvare i tecnici soccorritori dell’Emilia Romagna, intervenuti dalla XII Zona speleologica e dalla Stazione di Rocca di Badolo, sono infatti sopraggiunti medico ed infermiere della VIII delegazione Sardegna che hanno provveduto alla stabilizzazione ed al soccorso dell’infortunata. Sono intervenuti tecnici anche da Umbria, Lombardia, Veneto, Piemonte e Toscana, con il supporto in grotta dei tecnici specialisti della Commissione disostruzione del Cnsas che, tramite l’utilizzo di martelli demolitori, hanno reso possibile il tragitto verso l’esterno.

In salvo Alla fine la donna è stata tratta in salvo e condotta in ospedale: ha riportato un trauma toracico. L’intervento ha avuto durata complessiva di 8 ore, impegnando circa 40 soccorritori dalle varie regioni comprendenti medici, disostruttori, tecnici, attrezzisti, direzione delle operazioni. Presenti sul posto per supporto logistico e servizio d’ordine vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli