Sciopero in Ast, convocate le Rsu

Terni, venerdì mattina l’incontro con il capo del personale Villa: è l’ultima chance per evitare la mobilitazione e permettere la firma del Protocollo sulla sicurezza in prefettura

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La convocazione era per il tardo pomeriggio di giovedì, l’oggetto dell’invito recitava ‘sciopero’: dopo la mobilitazione proclamata per il 27 e 30 luglio da parte delle Rsu di Ast alla luce degli «improvvisi» trasferimenti di alcuni dipendenti da un’area all’altra dell’acciaieria, l’ad Massimiliano Burelli ha deciso di riunire i segretari provinciali dei metalmaccanici. Venerdì mattina, per carcare di sbrogliare una matassa ancora intricata, toccherà invece alle stesse rsu, convocate a loro volta dal capo del personale Luca Villa. 

L’appuntamento I rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb si sono recati in viale Brin per un tentativo di riconciliazione tentato del manager anche in vista dell’annunciata firma da parte di azienda, sindacati e altri soggetti coinvolti del Protocollo su sicurezza, salute e ambiente fissata davanti al prefetto Paolo De Biagi sempre per la giornata di venerdì. Al momento l’appuntamento in prefettura – che stride vistosamente con le motivazioni dello sciopero, proclamato proprio in virtù delle problematiche sull’organizzazione del lavoro che si riflettono anche sulla sicurezza – è confermato, ma sarà la riunione fissata per le 7 di venerdì dal numero uno del personale a stabilire se la firma ci sarà o no. 

Le due ipotesi Come i segretari hanno fatto presente all’ingegner Burelli la discussione deve essere infatti intavolata con le rsu, coloro che hanno proclamato lo sciopero, da qui la decisione di rinviare tutto a venerdì mattina, quando le eventualità saranno due: se azienda e rappresentanti di fabbrica non troveranno un punto d’incontro in merito agli spostamenti la mobilitazione verrà confermata (i primi ad incrociare le braccia saranno impiegati e quadri a fine giornata lavorativa, poi toccherà ai lavoratori del secondo turno dalle 20 alle 22 e a quelli del terzo dalle 22 alle 24) e l’appuntamento in prefettura sarà inevitabilmente rinviato. In caso contrario l’astensione verrà revocata e il Protocollo – a quattro anni di distanza dall’ultima sottoscrizione – potrà essere siglato. Una circostanza auspicata da tutte le parti in casa, servirà solo la buona volontà per arrivare ad un accordo in bilico fino all’ultimo.

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