Scuola, docenti precari nelle Prefetture

A Perugia e Terni gli insegnanti hanno dato vita a presìdi di protesta e sono stati ricevuti dai rappresentanti del governo

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«Abbiamo portato all’attenzione delle prefetture di Perugia e Terni la preoccupazione e le richieste dei precari della scuola, per la totale assenza di confronto tra il ministero e le organizzazioni sindacali su un tema, l’annunciato bando del concorso per docenti, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato al quale la Legge 107/2015 non ha dato le risposte che il Governo aveva assunto come suo preciso impegno». Così Domenico Maida, Moira Rosi e Tommaso Dionisi, rispettivamente segretari della Flc Cgil dell’Umbria, di Perugia e di Terni, al termine dell’iniziativa di mobilitazione e informazione unitaria che si è svolta venerdì nei due capoluoghi umbri, contemporaneamente al resto d’Italia e nel corso della quale due delegazioni di Cgil, Cisl, Uil e Gilda hanno incontrato i rappresentati prefettizi.

La richiesta «Abbiamo portato la voce – spiegano i tre sindacalisti – di docenti, centinaia anche nella nostra regione, che sono in servizio da anni, che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando a fatica il lavoro a scuola con le esigenze personali e familiari, spesso costretti a trasferirsi in altre regioni pur di avere un contratto a tempo determinato. È a queste persone – continuano – che il governo deve dare una risposta certa». Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams chiedono dunque «l’immediata apertura di un tavolo di confronto in cui discutere di come le procedure di reclutamento possano tenere debitamente conto dell’esigenza di valorizzare la professionalità di quanti, per anni, hanno consentito di far fronte alle ordinarie esigenze di funzionamento del sistema scolastico».

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