Scuole sicure, i presidi: «Serve trasparenza»

Ci sono i soldi, altri ne arriveranno, ma in cabina di regia i dirigenti scolastici chiederanno di conoscere i criteri di priorità degli interventi

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Ci sono 128 interventi di messa in sicurezza già finanziati quasi completamente (80% su un totale di circa 69 milioni di euro), altri ne arriveranno, ma i dirigenti scolastici – riuniti nell’associazione scuole autonome umbre (Asau) – chiedono di conoscere i criteri con cui sarà decisa la priorità degli interventi. E soprattutto chiedono di far presto: il 31 dicembre scade il termine per la certificazione per la prevenzione degli incendi, il 31 agosto quella per la valutazione sismica.

LE RICHIESTE DEI DIRIGENTI: PARLA IL PRESIDENTE BELARDINELLI – INTERVISTA VIDEO

scuole sicure Asau Itis Volta

I referenti Asau

Le 4 certificazioni Soddisfatti per quanto è stato fatto finora, ma ansiosi che l’iter continui spedito e in modo trasparente, i rappresentanti Asau chiedono di conoscere i criteri con cui saranno scelti gli interventi e come saranno divisi i fondi fra i Comuni richiedenti. All’incontro con la stampa c’erano Massimo Belardinelli, Rita Coccia e Maria Marinangeli. Fra le mani una tabella con l’elenco di tutte le scuole umbre che hanno risposto al questionario sulle certificazioni necessarie per ottenere l’agibilità e cominciare le lezioni. In teoria ne servirebbero 21. Dopo lunghe trattative ne sono state selezionate 4, le più impellenti: impianto elettrico, impianto termico, prevenzione incendi (obbligatoria solo per gli istituti con più di 99 studenti) e – appunto – vulnerabilità sismica, la più importante, visto che praticamente tutto il territorio regionale rientra in un’area esposta al rischio terremoti.

INTANTO LA REGIONE ANNUNCIA 4 NUOVE SCUOLE DELL’INFANZIA – L’ARTICOLO

Antonella Iunti Dirigente USR Ambito Territoriale Provincia Perugia

Antonella Iunti, Usr Umbria

Scelte trasparenti condivise In Regione è attiva una cabina di regia con rappresentanti di Regione, Province di Perugia e Terni, Anci e Ufficio scolastico regionale, a cui partecipano anche i dirigenti scolastici. Si riunisce all’incirca una volta al mese. I dirigenti scolastici utilizzeranno questi incontri innanzitutto per cercare di capire con quale criterio verranno ripartiti i fondi per gli interventi strutturali: «Chiediamo trasparenza e condivisione – dicono – per far sì che venga data priorità agli istituti che ne hanno più bisogno».

Troppi studenti nelle aule Infine, terminata la battaglia sulla parte strutturale, comincerà quella sulla vivibilità, che è solo apparentemente separata da quella sulla sicurezza: «Se in un’aula possono entrare solo 22 studenti, il ministero e l’ufficio scolastico non possono predisporne 28, altrimenti ne perdiamo in qualità didattica, vivibilità e anche i sicurezza». Per il prossimo futuro ci sono, oltre ai 30 milioni circa destinati all’edilizia scolastica dai fondi Por Fesr (asse prevenzione e sostegno post terremoto), c’è il piano mutui Bei 2018-20, con risorse non ancora quantificate.

Dove finiscono le responsabilità Ma non è tutto. I dirigenti sono anche preoccupati per la labilità dei confini delle loro responsabilità penali e civili su certi iter burocratici: «Al momento non c’è chiarezza – denunciano – dando quindi ampia interpretabilità alla norma, secondo noi invece bisogna eliminare certe ambiguità normative sulla responsabilità dei dirigenti».

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