Se ne va un pezzo della Perugia anni ’80 e ’90: demolito ‘Norman e il presidente’

Al suo posto verrà costruito un villino bifamiliare: le tappe della vicenda

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di Giovanni Cardarello

In principio fu il Suburbia, poi è toccato all’Exaffa, quindi ha chiuso i battenti il Red Zone adesso, inesorabile, arriva anche il turno del Norman o meglio del ‘Norman e il presidente’, lo storico località di strada di Boneggio demolito in questi giorni. Parliamo di un locale, perché definirlo discoteca è davvero riduttivo, che dal 1987 al 2013 ha dato vita alle più belle e intense serata della musica alternativa perugina.

La storia

Un locale che attirava avventori perfino da Roma, chi scrive e tra questi, un locale che arriva alla fine degli anni ottanta dell’edonismo reaganiano e lancia sulla scena del centro Italia i primi suoni Grunge, l’Acid Jazz, il Metal, il Rock alternativo e perfino il primo Rap. Un locale che, purtroppo, come tutta la scena musicale italiana ed europea del tempo, lentamente, ha ceduto il passo a un tipo di musica diversa. Più commerciale, sicuramente curata in modo diverso, ma che comunque ha soppiantato l’esistente. Tanto è vero che nel 2013 il Norman inizia ad uscire di scena. Nel 2015 i locali vengono rilevati dalla società edile Sisti che oggi, dopo i vari passaggi burocratici, ha optato per l’abbattimento e per la costruzione, al suo posto di un villino bifamiliare.

La musica

Adesso davvero ‘Norman e il presidente’ non c’è più. Norman che era la discoteca informale per eccellenza, un luogo di incontro e punto di riferimento per i gruppi emergenti a livello locale, nazionale ed internazionale. Un luogo dove era possibile ascoltare dal vivo i Dinosaur Jr. e Steve Wynn, i Breathless e i Minimal Compact per non parlare dei tanti gruppi italiani come Africa Unite, gli Afterhours di Manuel Agnelli, i Subsonica, i Marlene Kuntz e i suonatissimi Modena City Ramblers. Al suo interno hanno girato dischi in consolle personaggi e dj set come Ralf, come Coccoluto, come Viceversa, come Bertallot, come Stefano Fontana, per non tacere di Mozart, di Rubens, di Baldelli, di Ricky L, di Sauro Cosimetti e, naturalmente, dei ‘residents’ storici ovvero Fofo e Giopa.

Saluti e ricordi

Ed è proprio Fofo, al secolo Fabrizio Croce, a dare l’estremo saluto al locale dalle colonne dell’edizione oggi in edicola del Corriere dell’Umbria. «Il dolore della perdita è forte – scrive Fofo – ma più forte è la sensazione di qualcosa di irripetibile che nacque dalla convergenza tra fattori umani e generazionali, esperienze musicali dai risvolti socio-antropologici e l’urgenza di codificare nuovi linguaggi espressivi attraverso l’uso consapevole della tecnologia». Gli ha fatto eco, dal proprio account Facebook, Giopa, al secolo Giovanni Orzella: «Ciao Norman , sei stato la mia ‘casa/consolle’ per tanti anni passati insieme a Fabrizio Croce, Gianluca Pignatta. I vari staff del bar (tutti fratelli e sorelle). La sicurezza (persone sempre alla mano). Ho un magone grosso grosso come penso lo abbiano tutti i dj che ci hanno fatto ballare lì dentro». Fofo e Giopa che però, appena quindici giorni fa, al Rework di via Manna, dalla consolle hanno guidato, come sempre alla grandissima, una serata da par loro. Il Norman è morto, non c’è più, ma lo spirito del Norman non ha nessuna voglia di segnare il passo.

‘Norman e il presidente’ (foto Facebook)

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