Sicurezza sul lavoro: «Calano infortuni»

Inail: «Negli ultimi 10 anni in Umbria denunce mortali diminuite del 17,5%». Rete professioni tecniche: «Riconoscere ruolo del tecnico»

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«Negli ultimi 10 anni, le denunce di infortuni mortali sul lavoro in Umbria sono diminuite del 17,5%, passando da 17 nel 2009 a 14 nel 2017». Questo uno dei dati emersi mercoledì pomeriggio nel seminario organizzato da Rete delle professioni tecniche dell’Umbria, tracciando un bilancio a 10 anni dal ‘Tus’.

Dai dati forniti dal direttore regionale Inail Umbria Alessandra Ligi, al 31 dicembre 2017, «sono altresì diminuite del 31,7% le denunce di infortuni che, nello stesso arco temporale, da 15.294 sono scese a 10.451. In aumento invece, le malattie professionali che registrano un aumento del 58,9%, passando da 1.269 a 2.016 denunce». È proprio quest’ultimo tema, come precisato dal direttore regionale, che l’Istituto e altri soggetti che si occupano di prevenzione stanno analizzando per poter contenere il fenomeno.

Sinergia «Indipendentemente dai numeri, non dobbiamo abbassare il livello di attenzione e di controllo», ha detto Andrea Galli, consigliere dell’Ordine degli ingegneri di Perugia e referente della Rete delle professioni tecniche dell’Umbria. «Il miglioramento delle condizioni di lavoro si può raggiungere solo attraverso la sinergia tra enti, istituzioni, ordini professionali, associazioni di categoria; ciascuno, nell’ambito dei propri ruoli, deve operare nel rispetto della promozione e garanzia della sicurezza nei luoghi di lavoro perché anche una sola vittima rappresenta una sconfitta sociale e morale».

Cultura della prevenzione In Umbria, ha evidenziato Luca Barberini, assessore regionale alla salute, alla coesione sociale e al Welfare, «negli ultimi cinque anni, gli infortuni sul lavoro sono diminuiti grazie a una maggiore diffusione della cultura della prevenzione, attraverso uno specifico Piano regionale e una forte collaborazione tra vari soggetti pubblici e privati. In valori assoluti, si è passati da oltre 13 mila casi del 2012 a circa 10.500 del 2017. Non dobbiamo però abbassare la guardia, ma applicare in maniera ancora più puntuale gli strumenti previsti, con interventi mirati e intersettoriali e maggiore attenzione a formazione, sorveglianza, sviluppo della responsabilità sociale delle imprese».

Le ombre A distanza di 10 anni «è quanto mai opportuna un’iniziativa come questa per fare ‘un tagliando’, cioè per verificare la realizzazione delle aspettative registrate all’entrata in vigore di questa legge», ha detto Fausto Cardella, procuratore generale di Perugia. «Io penso di poter dire di si: sicuramente ci sono delle ombre, e la principale è costituita da un eccesso di burocratizzazione, difetto che rispetto ai vantaggi è sicuramente minore. Siamo su questa strada anche se credo che ancora qualcosa si possa fare».

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