Spoleto – Norcia cinquant’anni dopo

Nel 1968 veniva chiusa la storica ferrovia, poi rinata come greenway. Gli eventi per ricordare l’anniversario

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Cinquanta anni fa chiudeva la ferrovia Spoleto – Norcia. Oggi, recuperata a greenway, è orgoglio umbro e nazionale perché nella sua seconda vita è una delle più lunghe e belle d’Europa. CoMoDo, la confederazione della mobilità dolce, ne ricorda la chiusura e la sua rinascita con tre giorni di iniziative.

Il 31 luglio 2018, a cinquant’anni dall’ultima corsa del trenino della Spoleto-Norcia, sarà festeggia la riapertura di un ex casello ferroviario della Stazione Sant’Anatolia – Scheggino che oggi rinasce come info point per escursioni a piedi, bici, rafting e punto di ristoro con cibi di eccellenze umbre.

La ferrovia Spoleto – Norcia venne chiusa nel 1968 per volontà dell’allora ministro Oscar Luigi Scalfaro in quanto percepita come una «ferrovia costosa e improduttiva» che non poteva rivaleggiare con il servizio automobilistico. «Vogliamo preservare questa leggenda ferroviaria, conosciuta dai più come il ‘Gottardo dell’Umbria’ – viene spiegato in una da CoMoDo – valorizzando l’aspetto culturale e il ruolo di incentivo alla mobilità dolce che ricopre la greenway nata dal sedime dismesso della ex ferrovia, a beneficio della Valnerina tutta».

Il programma delle iniziative prevede per il 28 e 29 luglio escursioni in rafting sul fiume Corno, in Mountain Bike (con eventuale noleggio), a piedi, con pony lungo la ex ferrovia Spoleto – Norcia, campo avventura, tiro con l’arco e torrentismo organizzate da Raffting Umbria e da MTB Valnerina Multisport. Il 29 luglio, alle 11, è prevista la visita alla Stazione Museo Ferroviario Spoleto – Norcia, a Spoleto in via Fratelli Cervi. Il 31 luglio, all’ex stazione – ristorante ‘Al binario giusto’ di Sant’Anatolia di Narco, dalle 9 alle 17.30 estemporanea di pittura ‘La Seconda Vita del Trenino’, dedicata alla Ferrovia Spoleto-Norcia. Alle 16 escursioni guidate sulla Greenway Spoleto-Norcia e sulla Blueway del fiume Nera, ripartendo da Sant’Anatolia in bicicletta, a piedi, canoa, rafting.

Foto: archeologiaindustriale.org

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