«Sporcizia, poco personale, degrado. Che sanità è questa?»

Terni – Se lo chiede il figlio di una donna di 82 anni ricoverata in chirurgia generale: «Non ha mangiato per un giorno. Ma da sola non ce la fa»

Condividi questo articolo su

«Lasciata per ore senza acqua, sabato mattina senza colazione, in un ambiente sporco e decadente»: la protesta è di un ternano – E.C. – la cui madre, 82enne, è stata ricoverata mercoledì all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni per una frattura composta del femore destro. La donna, sotto la competenza dell’ortopedia, si trova nel reparto di chirurgia generale e specialità chirurgiche per l’assenza di posti nella struttura di riferimento.

I problemi, tuttavia, riguardano anche il primo accesso della donna al pronto soccorso: «Lunedì mattina – racconta – mia madre si è sentita male ed ho chiamato il 118 che l’ha trasportata al ‘Santa Maria’. Dopo circa tre ore sono stato contattato dal personale sanitario che mi ha spiegato che non c’era nulla di rotto e che potevo riportarla a casa, direttamente o con un’ambulanza. Martedì i dolori sono proseguti e li abbiamo trattati con i soliti farmaci, paracetamolo e antidolorifici. Mercoledì mattina si è sentita nuovamente male e ho chiamato il 118 che, inizialmente, non voleva intervenire visto l’accesso di lunedì al pronto soccorso. Poi ho sentito il medico curante di mia madre che mi ha detto che si trattava di una emergenza e che l’ambulanza sarebbe dovuta intervenire. Così ho richiamato il 118 il cui personale, pur non convinto, è venuto di nuovo a prenderla. Lì al pronto soccorso, a seguito degli accertamenti medici, questa volta è emersa la frattura e dopo circa 5/6 ore un medico, gentile e disponibile al pari di tutti gli altri con cui mi sono confrontato, mi ha spiegato che non era semplice da individuare, la frattura, disponendo poi il ricovero».

Il posto letto è stato poi individuato nella chirurgia generale al secondo piano: «Lì – prosegue – sono andato a trovarla venerdì verso le 19 ma stava dormendo e non aveva cenato. Sono tornato su sabato intorno alle 13 ed ho appreso che da ore non beveva e non aveva ricevuto la colazione. Quando sono arrivato, non aveva ancora pranzato – da sola non ci riesce perché non è autosufficiente – e allora l’ho imboccata io, ma era comunque sofferente, in difficoltà. A quel punto mi sono lamentato perché lì c’è carenza di tutto, in primis di personale anche per chi sta da solo e non ha nessuno ad aiutarlo. Stando in quegli spazi ho potuto constatare anche altre problematiche. Come la sporcizia sotto e accanto a letti e comodini, persino capelli nei cassetti, alcune prese rotte che non contribuiscono al decoro e un generale senso di abbandono. Speriamo che la situazione migliori, lo dico per tutti, ovviamente non solo per mia madre che dovrà sottoporsi ad un delicato intervento. La sanità è di ogni cittadino e meritiamo, essendo la prima voce di spesa dell’ambito pubblico, servizi all’altezza e in ambienti decorosi».


Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli