Stand ‘oscura’ lo store e Guarducci si infuria

Su Twitter il patron di Eurochocolate manda applausi ironici a Comune e Soprintendenza. E aggiunge a umbriaOn: «Sembra una persecuzione ad personam»

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di P.C.

«Un muro! Praticamente un muro davanti al Chocostore, visto che lo stand è aperto solo sul fronte»: ben al di là dell’apparenza sempre molto ironica e disincantata, sia dal vivo che sui social, stavolta Eugenio Guarducci lascia trasparire tutta la sua delusione per la nuova decisione della Soprintendenza che, ancora una volta, penalizza i suoi affari.

Lo stand (e la fontana nel riflesso)

I fatti A quanto siamo riusciti a ricostruire (abbiamo provato a contattare la Soprintendenza, precisamente il funzionario che segue la città di Perugia, ma dalla sede di via Ulisse Rocchi preferiscono non rilasciare dichiarazioni né fornire informazioni tecniche al riguardo), lo stand di Umbria Jazz in piazza IV Novembre, inizialmente posizionato a ridosso della Fontana Maggiore (come gli altri anni), è stato fatto spostare più a ridosso del palazzo della Curia, proprio in corrispondenza dell’ingresso del Chocostore, il negozio che vende i prodotti a marchio Eurochocolate. Una decisione a cui sia Comune che Umbria Jazz hanno dovuto sottostare e che, com’era prevedibile, non ha lasciato indifferente Guarducci, visti anche i recenti trascorsi con la Soprintendenza, a proposito del palco.

NO AL PALCO DI EUROCHOCOLATELO SFOTTO’ DI GUARDUCCI CHE LEGGE IL DINIEGO

Dov’era prima

Un muro davanti al negozio «Non posso pensare che le ragioni siano estetiche – si lamenta Guarducci – se fosse una motivazione solo estetica allora la stessa soprintendente dovrebbe essere già intervenuta negli anni precedenti quando ha autorizzato installazioni simili e talvolta anche più grandi in occasione di Umbria Jazz, sempre aventi la funzione di distribuire la birra nelle fasce serali. La cosa che danneggia la nostra attività è il fatto che questo gazebo è chiuso per tutto l’arco della giornata e si apre solo la sera quando noi chiudiamo. Con tre lati chiusi, rappresenta un vero e proprio muro posto dinanzi al negozio».

PALCO NEGATO ANCHE AL CONCERTONE (PER UN SOLO GIORNO)

Lo stand e il palco in piazza

La logica delle scelte Certo, nessuno pensa che il gazebo potesse essere messo davanti all’ingresso della Curia. «Ma perché proprio davanti al mio negozio?» si chiede Guarducci, che, un po’ scherzando un po’ parlando sul serio, lascia intendere di aver pensato quasi ad una sorta di persecuzione ad personam, vista anche la diversità di trattamento fra Eurochocolate e Umbria Jazz relativamente alla arcinota questione palco. Negata alla festa del cioccolato e al concertone del primo maggio (che proprio per questo motivo dal prossimo anno non sarà più in piazza IV Novembre) l’autorizzazione è stata invece concessa a Umbria Jazz, che anche per questa edizione ha installato il palco nella stessa posizione degli anni scorsi. «Ma è giusto che stia lì – dice Guarducci – il punto è che se le ‘linee prospettiche’ non vengono compromesse per Umbria Jazz non vedo perché altri palchi siano stati fatti spostare».

LE MOTIVAZIONI DELLA SOPRINTENDENTE

Il valore culturale In realtà una spiegazione alla diversità di trattamento è stata fornita dalla stessa soprintendente Marica Mercalli in varie interviste: in sintesi, la discriminante è il valore culturale della manifestazione e la sua tradizione. Umbria Jazz è una manifestazione che fa cultura e storicamente ha fatto concerti in piazza, proprio da quel punto; la dimostrazione dei vigili del fuoco (autorizzata a novembre) aveva finalità pedagogiche e quindi meritava di star lì; Eurochocolate, invece, è una manifestazione commerciale e non merita quella posizione. A questo punto – riflessione nostra – dando per assodato che il concertone del 1° maggio non fosse un’operazione commerciale, se ne deduce che i diritti dei lavoratori siano meno importanti del jazz?

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