‘Storie Maledette’, Rudy Guede racconta

A otto anni dall’omicidio di Meredith Kercher, parla per la prima volta l’unico condannato – a 16 anni – per concorso in omicidio. I legali di Sollecito scrivono alla Rai

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L.P.

In città non si parla d’altro. E c’è da giurare che, complice il grande freddo di questi giorni, in tanti, giovedì sera, resteranno incollati davanti alla tv.

La casa dell'omicidio

La casa dell’omicidio

Una grande esclusiva A portarla a casa è la giornalista Franca Leosini, che alle 21 di giovedì aprirà la nuova stagione del programma ‘Storie maledette’, in onda su Raitre, con il caso giudiziario più tormentato di sempre: l’omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia la notte del primo novembre 2007. È possibile operare una cancellazione selettiva delle tracce presenti sulla scena del delitto? Chi c’era, davvero, quella notte al numero 7 di via della Pergola? E, ancora, la giovane studentessa inglese uccisa ha veramente ottenuto giustizia? Sono solo alcune delle domande a cui proverà a rispondere la giornalista, anche attraverso un’intervista esclusiva all’unico colpevole, secondo la legge, dell’omicidio della ragazza. In concorso con ignoti.

Raffaele Sollecito e Amanda Knox

Raffaele Sollecito e Amanda Knox

Parla Rudy A otto anni di distanza, la trasmissione tenterà di fare luce su uno dei casi di cronaca internazionale più chiacchierato di sempre, con un lungo e tortuoso iter processuale che ha visto, lo scorso marzo, l’assoluzione definitiva in Cassazione di Raffaele Sollecito e Amanda Knox. E un protagonista, Rudy, condannato a 16 anni di carcere e tuttora recluso nella casa circondariale Mammagialla a Viterbo, che promette di raccontare, per la prima volta, ciò che non ha mai rivelato. «Sono fuggito in Germania perché avevo paura non mi avrebbero creduto», confessa alla Leosini in uno dei tanti spezzoni del programma che girano online come trailer. E, ancora:«Sono convinto al 101 per cento». Ma di cosa?

Raffaele Sollecito

Raffaele Sollecito

La difesa di Sollecito E intanto i legali di Sollecito sono già corsi ai ripari. Secondo quanto si è appreso, Giulia Bongiorno e Luca Maori hanno inviato una lettera alla Rai proprio in vista della trasmissione che andrà in onda domani sera. «Nessuno può mettere in dubbio l’innocenza di Raffaele Sollecito dall’accusa di aver partecipato all’omicidio di Meredith Kercher», è scritto nella missiva, dal momento che le anticipazioni sui contenuti del programma lascerebbero intendere che Rudy abbia gettato ombre sulla posizione di Raffaele, «ingenerando dubbi circa il verdetto assolutorio».

Rudy Guede

Rudy Guede

La lettera alla Rai Contro eventuali danni alla reputazione di Raffaele, dunque, i difensori dell’ingegnere pugliese fanno sapere che è stato conferito loro il mandato di tutelarlo, in ogni sede giudiziaria, rispetto a nuove lesioni alla sua immagine. «Per molti anni – proseguono i legali – si è avuta una notevole interferenza dei mass media sul processo di formazione della prova, così da danneggiare gravemente l’ingegner Sollecito pur in assenza di prove, come esemplarmente ricordato dalla stessa Cassazione». Ripercorrendo le motivazioni della corte, i difensori di Sollecito hanno sottolineato come «gli inquirenti, dopo appena quattro giorni di investigazioni, nel corso di una conferenza stampa, dichiararono il caso chiuso con il fermo di tre studenti, Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba, accusati di omicidio e violenza sessuale».

Raffaele innocente «Ma alla prova dei fatti – si legge ancora nella lettera – il nostro assistito e gli altri due sospettati si sono rivelati estranei al delitto, mentre Rudy Guede, fuggito in Germania, era ancora a piede libero: ciò a riprova delle gravi carenze investigative e dell’eccessiva fretta giornalistica nel trarre conclusioni in assenza di una chiara visione del quadro probatorio». Per i legali, proprio l’esistenza di un «cristallino verdetto assolutorio» impone di considerare Raffaele definitivamente innocente, senza mettere in dubbio l’esito del processo con ricostruzioni alternative.

A Viterbo Certamente il processo non potrà essere riaperto a carico di Raffaele Sollecito ma intanto, da Viterbo, il Centro per studi criminologici fa sapere di aver ricevuto incarico in via esclusiva, da parte di Rudy, di svolgere un’attenta disamina sull’intera vicenda giudiziaria che l’ha visto coinvolto, comprese le infinite implicazioni mediatiche. Lo hanno reso noto, nei giorni scorsi, il presidente del Csc Marcello Cevoli e il direttore scientifico Rita Giorgi. Per i due esperti la sentenza presenta numerosi aspetti opinabili. Pertanto è stato già costituito un gruppo di ricerca interno che dovrà analizzare tutti elementi processuali in vista, anche, della realizzazione di un progetto editoriale in grado di ristabilire alcune verità.

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