Stranieri, istituzioni compatte: «Passo indietro dei vertici»

Perugia – Tesei, Bacchetta e Romizi auspicano «un atto di responsabilità» dei coinvolti nel caso Suarez

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«Un atto di responsabilità che porti i destinatari delle misure interdittive a fare un passo indietro, per il bene e nell’interesse dell’Università per Stranieri di Perugia»: è quanto auspicano la presidente della Regione Donatella Tesei, il presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta e il sindaco del capoluogo Andrea Romizi, riunitisi mercoledì mattina. Chiaro il messaggio indirizzato ai piani alti di palazzo Gallenga, in particolare alla rettrice Giuliana Grego Bolli e al direttore generale Simone Olivieri, coinvolti tra gli altri nel caso Suarez.

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I contatti con il ministro Manfredi

Tesei, Bacchetta e Romizi, spiega una nota congiunta, «stanno seguendo con attenzione, anche attraverso una interlocuzione che la presidente Tesei sta avendo con il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, le vicende che riguardano una delle più importanti istituzioni culturali cittadine, che è stata e dovrà continuare ad essere fiore all’occhiello per l’intera regione». «Se da un lato le vicende giudiziarie seguiranno il loro corso nelle sedi preposte – spiegano -, dall’altro gli esponenti delle tre istituzioni umbre ritengono unanimemente necessario che vi sia un rapido avvicendamento della ‘governance’ e della struttura amministrativa universitaria al fine di tutelare al meglio l’immagine, il funzionamento ed il futuro dell’Università per Stranieri».

Verini (Pd): «Occorre rinnovamento democratico»

Anche il deputato del Pd Walter Verini ha contattato il ministro Manfredi che, assicura il parlamentare, «sta seguendo la vicenda con grande attenzione nell’ambito delle proprie competenze e prerogative». Lo stesso Verini auspica che «da parte dei vertici siano compiuti tutti i passi necessari per separare le vicende penali da quelle istituzionali, così da consentire all’Università per Stranieri di Perugia e alle istituzioni di procedere prima possibile ad un profondo rinnovamento democratico e trasparente degli organi e delle funzioni di Governo di palazzo Gallenga, per restituire alla Stranieri un ruolo all’altezza delle sue migliori tradizioni e soprattutto all’altezza delle sfide del futuro, anche immediato».

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