Stroncone, scontro sulla nuova giunta

Nominati gli assessori, Prima Stroncone: «Non rispettate le aspettative dei cittadini, c’è poco centrodestra e poca esperienza»

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A pochi giorni dal primo consiglio comunale di insediamento, che si è svolto il 13 giugno, è già ‘caldo’ il confronto politico a Stroncone, dove il gruppo Prima Stroncone – che alle elezioni di maggio ha eletto tre consiglieri di minoranza (il candidato sindaco Marco Serafini, Marco Bruni e Paola Mansueti) – va all’attacco della neonata giunta Malvetani.

I nomi e i ‘rilievi’

Una giunta che – sempre secondo Prima Stroncone – «non rispecchia minimamente le aspettative politiche espresse dalla popolazione, che aveva inteso esprimersi in favore del centrodestra ed in particolar modo della Lega, ma che oggi si ritrova una giunta che ha ben poco a che vedere con forze politiche legate a tale area». Nel mirino finiscono così il nuovo vicesindaco, Alessandro Liurni, che secondo il gruppo di minoranza fino al 2018 era tesserato con il Pd, e l’assessore esterno Melania Quintili (servizi, personale, servizi sociali, polizia locale), figlia del consigliere della lista di maggioranza Stroncone riparte Massimo Quintili, tra l’altro anche lui in lista con il Pd alle elezioni del 2014. «Ci chiediamo – dice il gruppo in merito alla scelta dell’assessora -, in un momento tanto delicato per il nostro comune, che dovrà nei prossimi anni, sostituire quasi il 50% dell’organico e riorganizzare le attività amministrative, con quale criterio, una tematica delicata come la gestione del personale, possa essere stata delegata ad una figura senza alcun minima esperienza in merito».

Le altre nomine

Ma ce ne è anche per l’assessore alla scuola e alla cultura, Annalisa Spezzi, in quota Lega: la sua nomina, sempre secondo Prima Stroncone, non segue nessun criterio legato alle preferenze conseguite dai candidati (59 nel caso della Spezzi, ndr), «incassando, anche in questo caso senza alcuna esperienza amministrativa, un assessorato tanto importante per il nostro territorio». Infine una considerazione sull’assessore ai lavori pubblici, Luciano Di Loreto. «Siamo curiosi di capire – concludono dal gruppo di minoranza – come intenderà gestire la sua attività consulenziale presso uno studio tecnico del territorio, e inoltre gestire, per conto del Comune, alcuni passaggi obbligati per l’ente, da lui stesso generati quando era a capo dell’ufficio tecnico».

La replica

A stretto giro arriva la risposta di una delle persone citate: «Hanno fatto il mio nome – ci tiene a specificare Massimo Quintili – e quindi volevo dire che in passato non ero candidato con il Pd, bensì con una lista civica di centro. Eravamo in sei che non c’entravamo nulla con il Pd, chi lo dice si deve informare un pochino meglio».

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