Studentesse nel mirino: condannato 79enne

Terni: 2 anni e 4 mesi ad un anziano accusato di violenza sessuale e oscenità. I fatti nel 2014 ad Orvieto

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Due anni e quattro mesi di reclusione – con la sospensione in ragione dell’età avanzata – oltre alle pene accessorie. Questa la sentenza emessa ieri mattina dal tribunale di Terni in composizione collegiale (presidente Massimo Zanetti, giudici Barbara Di Giovannantonio e Marco Di Tullio) nei confronti di un 79enne originario di Guardea a residente ad Orvieto. L’anziano era accusato di violenza sessuale, molestie ed atti osceni nei confronti di alcuni giovani studenti del polo di Ciconia, per fatti risalenti al 2014 e su cui aveva indagato la polizia di Stato orvietana con tanto di misura cautelare conseguente.

La violenza e gli atti osceni

La contestazione più grave era quella relativa alla condotta che il 79enne avrebbe messo in atto nei confronti di una studentessa che, all’epoca dei fatti, aveva 17 anni. Dopo averla convinta a salire a bordo della propria auto, l’avrebbe palpeggiata, tentando anche di baciarla. Un approccio respinto con decisione dalla giovanissima che era riuscita a divincolarsi e fuggire, raccontando l’accaduto agli agenti del commissariato. In altri episodi l’anziano si sarebbe masturbato nei pressi del polo scolastico, di fronte ad alcuni minorenni – da qui l’accusa di atti osceni – e, in occasioni diverse, avrebbe molestato altre ragazze con frasi ed apprezzamenti definiti inequivocabili.

I risarcimenti

Il collegio giudicante ha sostanzialmente accolto le richieste formulate in aula dal pm titolare del fascicolo, Camilla Coraggio. Due le parti civili costituitesi: una ragazza che al tempo aveva 14 anni, e che si era trovata di fronte l’uomo intento a compiere oscenità, e la giovane che aveva subìto la violenza all’interno dell’automezzo. Sia la prima, assistita dall’avvocato Andrea Solini, che la seconda, attraverso la collega Francesca Rutili, si sono viste riconoscere dal tribunale un risarcimento di 5 mila euro ciascuna. Appare invece scontato l’appello da parte dei legali difensori del 79enne, gli avvocati Francesco Maria Falcinelli e Nicola Pepe, per ottenere una sostanziale revisione del giudizio di primo grado emesso ieri.

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