Studenti Sansepolcro, sindaci si ribellano: «Test discriminatori»

I primi cittadini di Città di Castello, San Giustino, Citerna e Monte Santa Maria Tiberina contro l’accordo umbro-toscano sui tamponi rapidi

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Prima l’annuncio del divieto di accesso a scuola, con relative proteste dei genitori, poi l’accordo fra Umbria e Toscana per consentire il rientro in classe. Ma nemmeno ora la cosa sembra essersi appianata.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La protesta

A reagire sono i sindaci di Città di Castello, San Giustino, Citerna e Monte Santa Maria Tiberina: «Apprendiamo con stupore, e per il tramite di un comunicato stampa, di un non meglio precisato accordo tra governatori di Umbria e Toscana che hanno disposto – scrivono Luciano Bacchetta, Paolo Fratini, Enea Paladino e Letizia Michelini – senza che ci sia stato notificato alcun provvedimento lo screening solo per studenti Umbri all’entrata della scuole Toscane».

«Atto discriminatorio»

«Nel comunicato non sono indicati i tempi di allestimento dei punti di screening, se gli stessi saranno su base volontaria o obbligatoria, ma soprattutto non è stata data comunicazione a tutti i dirigenti scolastici del provvedimento, e di come verrà organizzato quanto sopra descritto. Questo accordo risulterebbe nuovamente discriminatorio e perfettamente inutile se non rivolto a tutta la popolazione studentesca, senza distinzione di provenienza, dato che gli studenti umbri già nella giornate scorse hanno frequentato le scuole toscane. È corretta la condivisione di misure a maggiore tutela degli studenti tra le Regioni ma la confusione regna di nuovo sovrana. Se fosse confermato il contenuto del comunicato stampa, in assenza di idonei provvedimenti, siamo disposti ad adire tutte le sedi competenti a tutela dei nostri studenti».

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