Sviluppumbria: «Ripartire dai fatti»

Mercoledì il direttore generale Mauro Agostini ha illustrato nel dettaglio efficientamento, razionalizzazione delle partecipate e incremento di servizi alle imprese

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«Ripartire dai fatti»: la relazione tecnica annuale del direttore generale di Sviluppumbria Mauro Agostini illustra nel dettaglio efficientamento, razionalizzazione delle partecipate e incremento di servizi alle imprese.

SVILUPPUMBRIA SULL’IMMAGINE ERRATA SUL MATERIALE PUBBLICITARIO

Il saluto di Renzacci

I dati Oggi Sviluppumbria funziona con una riduzione dei costi del 34% (pari a 437 mila euro) rispetto al 2013. Ha ripristinato il suo patrimonio e aumentato il suo valore, come sottolineato anche dalla Corte dei Conti, che parla di un incremento di 250 mila euro per la Regione. Massiccio dimagrimento invece per le partecipate. Ne sono rimaste 4: Sase, Umbria Fiere, Gepafin, Parco 3A. Impegno anche per i lavoratori, con contributi a fondo perduto per riassunzioni pari a 189 mila euro.

Aiuti alle imprese «Abbiamo finanziato numerose imprese in questi anni mettendo in movimento un volume di iniziative significativo». In particolare, nel biennio 2016-2017, sono state 450 le piccole e medie imprese umbre che si sono viste finanziare progetti per un ammontare di 136 milioni di euro, mentre sul turismo le iniziative di promozione sono incrementate del 188 per cento. Il Fondo di ingegneria finanziaria ha permesso, invece, con un impegno complessivo di 11,2 milioni di euro, investimenti per 21,7 milioni di euro e un incremento occupazionale di 264 unità.

La relazione del Presidente Molto sentita ed emotiva la relazione del presidente Gabrio Renzacci: «Siamo vicino alle aziende che hanno voglia di investire per conquistare mercati nazionali e internazionali anche grazie al nostro prestigio. Faccio solo un esempio: abbiamo vinto un bando in Tunisia non perché il nostro progetto fosse il più economico ma perché era il più credibile».

L’intervento della Marini

Sase «Non è pensabile che la nostra regione non abbia un aeroporto – dice Renzacci – ecco perché io ringrazio il consiglio di amministrazione: hanno avuto il coraggio di battere altre strade, senza rimanere nella ‘comfort zone’, ma avviando percorsi coraggiosi. Poi si può sbagliare ma il coraggio va premiato e sostenuto» Sul tema anche la Marini: «Tutti gli aeroporti intorno a noi sono finiti nei disastri dei debiti o chiusi. Rimini ha certamente più potenzialità di noi eppure la società ha chiuso per debiti. Questo sottolinea il lavoro rigoroso fatto in Sase».

Il futuro di Sviluppumbria Il presidente individua due grandi linee: «Una interna, con l’accrescimento delle professionalità e delle conoscenze (credo molto nella formazione e nell’apprendimento, teorico e sul campo oltreché nell’aggiornamento tecnologico delle nostre strutture); un’altra esterna che ci richiede di diventare attori importanti di industria 4.0: vogliamo essere punto di snodo affinché le nostre industrie sappiano crescere a livello internazionale. Molte aziende forse non sanno che hanno processi, know-how e prodotti che possono essere esportati».

Lavorare insieme, non contro «Con università, associazioni, aziende dobbiamo individuare percorsi per lavorare insieme – aggiunge Renzacci – la nostra regione non potrà crescere se non cercando di creare nuove imprenditorie: l’imprenditore deve essere allevato, cresciuto. Vogliamo metterci a disposizione, non sostituirci; a noi interessa collaborare, non competere. Non vogliamo essere di ostacolo a nessuno. Ma solo metterci a disposizione in un contesto economico difficile. Senza mai dimenticare gli elementi fondamentali di efficienza, rapidità e trasparenza».

La slide sui pellegrini

‘Turismo dolce’ «Per il turismo, Sviluppumbria non è soggetto intermedio, ma beneficiario diretto dell’azione 5.3 – puntualizza Agostini – e ha fatto una azione coraggiosa per il ‘turismo dolce’ per pellegrini e camminatori. Abbiamo avuto un incremento del 25% di pellegrini».

La Regione «Nel decreto Madia, Sviluppumbria (con Gepafin) è tra i 20 gruppi di interesse nazionale che per il loro ruolo sarebbero esenti da alcuni vincoli – puntualizza l’assessore regionale Antonio Bartolini – e credo che questo sia motivo d’orgoglio». Per la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, «una volta tanto pesiamo per il 10% su scala nazionale per una cosa positiva». Sviluppumbria per la presidente «serve se fa le cose che sono state dette in questa sede. Rivendichiamo la scelta di renderla organismo intermedio su temi coerenti con la programmazione. Per il futuro, ci dobbiamo attrezzare a supporto piccole e medie imprese che rischiano di rimanere indietro. Io credo che le nostre agenzie debbano essere a disposizione sulla crescita, sull’apporto delle competenze e delle professionalità».

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