Chiamate commerciali ‘moleste’, da mercoledì via al nuovo Registro delle opposizioni

Entra in vigore il nuovo regolamento per bloccare le telefonate: iscrizione gratuita, come fare per attivarla

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Numeri sospetti, sempre più spesso cellulari. Arriva la chiamata, si risponde ed ecco la ‘sorpresa’: telefonata commerciale. Negli ultimi tempi il cosiddetto ‘telemarketing selvaggio’ è tornato ad essere quantomai fastidioso per via del gran numero di tentativi. Da mercoledì è in arrivo una novità che, di certo, interesserà molti italiani. Vale a dire la possibilità di iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni. Tuttavia il problema rischia di non essere completamente risolto, motivo? La stretta – lo segnala Il Corriere della Sera – non si applica ai call center con sede all’estero.

DAL 27 LUGLIO SI CAMBIA: IL RPO

Cosa succede e come si richiede

In sostanza stanno per entrare in vigore le nuove regole dell’Rpo. Sarà utile – in teoria – per non ricevere più comunicazioni commerciali su numeri fissi e mobili. L’iscrizione è gratuita e potrà essere richiesto attraverso il portale web www.registrodelleopposizioni.it; tramite telefono chiamando il numero verde 800 265 265; via email inviando il modulo a [email protected] e, in chiusura, attraverso una raccomandata da spedire – con fotocopia di un documento – all’ufficio Roma Nomentano (casella postale 7211, 00162 Roma) oppure via fa allo 06 54224822. Gli operatori del telemarketing che utilizzano gli elenchi telefonici pubblicano dovranno verificare con il registro le liste dei potenziali contatti. L’Rpo è stato introdotto nel 2010 per i telefoni fissi, a titolo gratuito, e dal 13 aprile scorso è stato ampliato anche ai numeri di cellulare.

Il feedback

Gli operatori, una volta ricevuta la richiesta, dovranno smettere di chiamare entro 15 giorni; le aziende saranno obbligate ad eliminare dalla lista tutti i contatti iscritti al Registro pubblico delle opposizioni. Se dovesse continuare ad arrivare ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali o all’Autorità giudiziaria: «La stretta non si applica a tutti, ad esempio non vale per i call center che si trovano all’estero. Gli operatori illegali, inoltre, potrebbero continuare a tartassare gli utenti di telefonate senza il rischio di incorrere in sanzioni. In sostanza chi sperava di liberarsi una volta per tutte delle telefonate di telemarketing, potrebbe scoprire che non è davvero così», segnala il Corriere.

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